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Oggi ho fatto con un negoziante di Fez una viva discussione, coll'intento di scoprire quello che pensano i mori della civilt

Ecco i gioielli.... E il principe tolse da un cassetto, ove li avea riposti, varii astucci. Il negoziante russo guardò i diamanti e impallidì.... Prese una lente, che portava sempre con , raccostò all'occhio destro, e guardò di nuovo. Poi riposò sul tavolino i gioielli e la lente. Ma non parlava. E dunque? chiese il principe. V. E. tien molto a questi gioielli? domandò Samuele.

«Dall'Affrica non ebbi carteggio col barone, con suo figlio Gasparino amico mio strettissimo. Da questo ebbi bensì una lettera, scritta, salvo errore, con inchiostro turchino sbiadito; poco prima che partissi dalla Sicilia, e quand'egli supponeva che sarei andato a Malta. Difatti in quella lettera me ne accludeva una di raccomandazione per un certo signor Mendolia negoziante in quella citt

Signore, signore, disse qualcheduno vicino a me scotendomi forte per una spalla, signore, si svegli. Quegli che mi scuoteva per la spalla era il negoziante bolognese che la sera innanzi aveva cantato in chiave di tenore. Ma come? balbettai confuso. Dove siamo? Per bacco! Sul vapore... e gi

Figlio d'un negoziante di pannilani che, a un certo punto della carriera commerciale, si era trovato aver messa insieme una somma ragguardevole di denaro, era stato assai signorilmente educato, e messo allo studio di Padova per impararvi giurisprudenza, ove il lettore di diritto, il quale, oltre ad essere versatissimo nella sua scienza, era un conoscitore molto esperto delle facolt

Uno de' suoi scritturali, la penna appiccata sopra l'orecchio e gli occhiali rialzati a guisa di visiera sulla fronte, uscì del fondaco e attraversò il portichetto per annunziare al principale che due donne, l'una vecchia e l'altra giovine, le quali si dicevano sue parenti, domandavano il favore di parlargli. Chi sono? chiese il negoziante, senza levar gli occhi dal registro.

Vi era una volta una fanciulla ohimè! quante ve ne furono e quante ve ne sono! una fanciulla che doveva pacificamente sposare un giovanotto. Costui era un bravo ragazzo, negoziante all'ingrosso di spirito e di zucchero: i suoi buoni amici dicevano che del primo non gliene rimaneva mai in deposito e del secondo troppo, volendo significare, con una ignobile freddura, che era buono e stupido. Viceversa, la fanciulla aveva un professore di lingua italiana che la dichiarava un ingegnaccio; ella leggeva romanzi e parti letterarie di giornali illetterati assisteva a conferenze scientifiche, storiche e poetiche, spiegava sciarade, era immancabile alle prime rappresentazioni, prendeva viva parte alle discussioni critiche ed inutili che ne scaturivano: insomma una fanciulla moderna, una fanciulla superiore. Qui si comprende che prima di diventar tale, il suo matrimonio col negoziante di zucchero e spirito poteva sembrar logico, ma giunta che fu la superiorit

Aveva un fidanzato e lo avrebbe sposato tranquillamente e senza ribellioni. Era un negoziante di uva, alto, ossuto, coi pomelli sporgenti, di un rosso affogato nel bruno, con tutta la faccia color mattone, bruciata dal sole, la barba nera, gli occhi neri, vivaci ed incavernati, le dita nodose. Aveva diciotto anni più della sua fidanzata, il che si usa laggiù.

La conoscenza di Amerigo Vespucci con Cristoforo Colombo era anche più antica, poichè il Vespucci era stato computista presso il fiorentino Giannotto Berardi, ricco negoziante in Ispagna, il quale appunto aveva dovuto dare una sua nave alla grande spedizione dell'Almirante, allora per l'ultima volta in auge presso la Corte spagnuola.

Io la compatirei mia moglie, , se mi lasciasse in pace, sento che avrei la forza di compatirla; le sono idee bevute coll'educazione, idee da borghesucci, da gente di affari. Un impiegato che passa nove ore del giorno all'ufficio, un bottegaio, un negoziante, che so io, ecco i mariti modelli! Dio del cielo! La cosa difficile!