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Aggiornato: 11 maggio 2025
Avea raccolta questa verginetta, tra onesti doni e le merci onorate, d'orivuol, gemme e astucci una cassetta e borse d'òr da esser venerate, perché con sdegni casti e senza fretta e con rifiuti le aveva acquistate, con modesti atti e discorsi morali e con le sette virtú cardinali.
Fra noi il far nulla è un dovere di chi può vivere delle proprie rendite, e mentre si ride di cuore dei nobili della Cocincina, che custodiscono le unghie delle loro mani in astucci di avorio, d'oro o d'argento per dimostrare a tutti che essi non le prostituiscono al lavoro; non ridiamo di molti nostri nobili, che si vergognerebbero di avere un diploma di ingegnere o di giurisprudenza.
Ancora più pericolosi sono i corpi stranieri che certe donne per masturbarsi si introducono nella vagina. Dai trattati medici speciali si rileva che hanno avuto gravi conseguenze per le pazienti le estrazioni di simili corpi: pezzi di astucci, spilli, aghi, fili di paglia, legumi, candele, pezzi di legno, flacconi di odore, sugheri di cristallo, o di legno ecc.
Berto Candriani s'aprì un varco tra i gruppi, traversò con Giselda un lungo corridoio, poi la sala pei fumatori, dove sedevano alcuni uomini, timidi o noiati, che si scambiavan gli astucci delle sigarette o i gravi propositi d'una più energica politica internazionale; passò oltre la sala rossa, tutta rossa fiammante per le tappezzerie e pel colore dei mobili dorati, e si fermò nella sala rosea che precedeva la sala da ballo.
Il signor Galli sentì le labbra che si chiudevano e si schiudevano così dolcemente nel dire "babbo." .... È il babbo buono che mi salva! Poi, a un tratto, si voltò: prese dal piccolo panchettino, accanto al letto, vari astucci e li distese sulla coperta ricamata: in quell'atto le spalle scomparvero sotto la massa bionda. Guardi un po': basteranno?
Apertosi il pacco con mani convulse da Alfredo, si videro tre astucci chiusi ed una profumata letterina, la quale apertasi, portava la firma: Zaira.
V'erano diversi astucci e ciascuno conteneva un gioiello: orecchini formati da due piccole perle, due braccialetti d'oro a catenella con qualche turchese, e una collana d'oro a maglie piccoline che sosteneva una medaglietta col motto: «Sempre» da una parte, e dall'altra la data di tre mesi prima: «8 maggio 1893». Poi un anello con una perla nera ed uno con una grossa turchese....
Il De Carlo, uomo rigido negli affari, silenzioso quando occorreva, amante de' colpi di scena, e che avea spesso qualche cosa di teatrale, si accostò al banchiere e gli pose sott'occhio gli astucci, aperti, ov'erano i gioielli. Un sorriso diabolico illuminò la fisonomia del Weill-Myot. Centomila franchi! riprese il gioielliere, e state sicuro che non ci rimetterete nulla....
Ecco i gioielli.... E il principe tolse da un cassetto, ove li avea riposti, varii astucci. Il negoziante russo guardò i diamanti e impallidì.... Prese una lente, che portava sempre con sè, raccostò all'occhio destro, e guardò di nuovo. Poi riposò sul tavolino i gioielli e la lente. Ma non parlava. E dunque? chiese il principe. V. E. tien molto a questi gioielli? domandò Samuele.
Nora, appena uscito il procuratore del Kloss, era corsa nel gabinetto di toelette, al forzierino in cui teneva i suoi gioielli. Sì! Sì! Avrebbe venduto qualche bijou! Come mai non ci aveva pensato prima? E rianimata, contenta della sua nuova idea, prese tutti gli astucci dei gioielli, e li distese aperti, sopra un piccolo tavolinetto. Ma quando li ebbe dinanzi, tornò seria, addolorata.
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