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A questo riuscì la lotta lungamente agitata con armi e con trattati in Italia e fuori: lotta male avvisata nel cominciamento, crudele nell'atto, inutile nel fine. Quegli uomini, superstiziosi non religiosi, se la religione sta in benevolenza d'affetti e santit

Entrarò prima e farò con bel modo che Gerasto venghi a ricevervi. MORFEO. Ricordati dirgli che siamo stracchi e affaticati e morti di fame per essermo stati mal trattati nelle osterie, accioché ne proveda benissimo. ESSANDRO. So che non pensi ad altro. MORFEO. E se lo sapete, perché farvelo ricordare da me?

Lungo questo viaggio indimenticabile ci domandavamo di tanto in tanto l'un l'altro se eravamo vivi. Chiesi: Come stai, Fritz? Federici: Bene. Don Davide, dormite? Magari potessi dormire! Romussi, come ti senti? Maledettamente male. Non avrei mai creduto che il trasporto dei prigionieri fosse fatto in questo modo. Siamo trattati peggio delle bestie.

Intorno ha l'epigrafe . S . SIMEON . IVSTVS . PROFETA. Al rovescio è il solito leone di S. Marco in gazzetta chiuso da cerchio di perline e attorniato dalla consueta leggenda . + . S . MARCVS . VENETI. Il peso de' pochi esemplari che ne ho esaminati varia da k. 7. 2 a k. 8. 3; il disegno e il conio ne sono trattati con molta perizia; il diametro è di m. 0,018.

Ma questi trattati, questa conclusione molto male notti cagionarono al nostro Franciscolo, tra il dispetto delle speranze fallite e del prosperato nemico, ed il timore di vedere in compromesso la propria sicurezza.

«Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei consigli di Europa, perchè grande per le idee che esso ispira. «Questa condizione non è scevra di pericoli, giacchè mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi.

FRULLA. Veggasi ove son meglio trattati. AGIATO. Veggasi chi tien piú dilicato. STRAGUALCIA. Che tanto «dilicato, dilicato, dilicato»? Io vorrei, una volta, empire il corpo meglio e star manco dilicato, per me, io; ché tanta delicatezza è cosa da fiorentini. AGIATO. Tutti cotesti alloggian con me. FRULLA. Alloggiavano; ma, da tre anni in qua, tutti vengono a questa insegna.

L'arrivo di Fethy bei a Venezia, oltrecchè giovò a mantenere quella corrispondenza tra la Persia e la repubblica che tanto conveniva agli interessi politici e commerciali dei Veneziani; destando gelosie al gransignore, lo rese così disposto alla pace, che rinnovò ed ampliò gli antichi trattati colla repubblica .

E, conseguenza inevitabile del codardo operare, il meschino Governo era stato abbandonato, tradito da tutti. Al conte Bianchetti, mandato a Firenze a interrogare gli ambasciatori di Francia e d'Austria, il Governo Francese non aveva pur degnato rispondere, e corrispondeva amichevolmente col Papa. Il conte di Saint'Aulaire, inviato di Francia a Roma nel marzo, aveva evitato la via di Bologna sfuggendo ad ogni contatto col Governo Provvisorio. L'Austria aveva, aggiungendo l'ironia all'oltraggio, dichiarato che avrebbe invaso Modena e Parma, ma soltanto in virtù di non so qual patto di riversione, e Bologna, purchè si mantenesse saggia, sarebbe stata rispettata. La invasione di Parma, Modena e Reggio aveva avuto luogo: e il 6 marzo il Governo Provvisorio aveva detto: «le cose dei Modenesi non sono le nostre; il non intervento è legge per noi come pei nostri vicini; e nessuno di noi dove immischiarsi nella contesa degli Stati finitimiaveva decretato che «quanti stranieri si fossero presentati alle frontiere, si disarmassero e s'internassero;» e i 700 stranieri modenesi, guidati dal Zucchi, avevano dovuto traversare Bologna in sembianza di prigionieri. L'occupazione di Ferrara aveva tenuto dietro a quella di Modena e Parma: Ferrara era parte delle Provincie Unite e aveva sette deputati in Bologna, e nondimeno il governo aveva annunciato, l'8 marzo, il fatto senza commento; il Precursore, organo governativo, aveva il 12 sostenuto la tesi che il principio del non-intervento non era violato, dacchè i trattati di Vienna concedevano all'Austria diritto di guarnigione in Ferrara: due inviati del Governo, Conti e Brunetti, avevano riportato da Ferrara assicurazione verbale di Bentheim che gli Austriaci non si sarebbero inoltrati. Una reggenza pontificia s'era istituita intanto in Ferrara; e il Governo Bolognese aveva sostenuto che tra le operazioni papali e le austriache non era vincolo necessario. Gli Austriaci s'erano presentati alle porte di Bologna il 20; il Governo aveva intimato stessero tutti quieti, la Guardia Nazionale mantenesse l'ordine, solo suo intento; e s'era ritirato in Ancona, dove il 25 marzo, due soli giorni dopo eletto un triumvirato e abdicato quindi ogni potere, aveva capitolato col cardinale Benvenuti, chiedendo amnistia: firmati tutti, fuorchè Carlo Pepoli ch'era assente . I patti della Capitolazione erano stati, come di ragione, violati, annullati il 5 aprile dal Papa. Gli editti del 14 e del 30 condannavano capi, complici, sostenitori. E dacchè i Governi insultano sempre ai caduti, il 23 giugno Luigi Filippo annunziava nel suo discorso alle Camere ch'egli aveva ottenuto dal Papa piena amnistia per gli insorti. E il 9 luglio una circolare fatta pubblica dalla Francia, dalla Prussia, dal Piemonte e dall'Inghilterra, chiamava altamente colpevoli gli insorti e il loro Governo. Intanto i padroni legittimi degli Italiani violavano la libert

Scendendo il Moncenisio arse Susa, a vendetta del fatto di sei anni addietro. S'avanzò ad Asti, la quale, meno devota a libertá che non la prima volta, entrò in patti e si sottopose. Finalmente, adunata questa a Modena, mandò un esercito; e Federigo, levato l'assedio , mosse verso quello. Seguirono trattati nuovi, che non condussero a conchiusione, ma che giá allentarono la Societá.