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Questa moneta ha nell'intero un diametro di m. 0,040, e reca nel suo diritto un busto di donna coperta d'ermellino le spalle, del berretto de' dogi il capo, e rivolta di profilo alla destra del riguardante; all'intorno le gira la epigrafe RESPUBLICA VENETA. Nel rovescio, entro uno scudo, ricco di cartocci nel suo ornamento esteriore, sorge il leone alato e nimbato, rampante verso la sinistra e che tiene nelle zampe anteriori aperto il libro de' Vangeli; gli gira intorno la leggenda FRANC : LAUREDANO DUCE 1756 (in altri esemplari 1761). Il contorno del pezzo è formato di linee parallele inclinate. Due tipi diversi conosco del diritto di questa moneta, oltre la variet

Ghegola si levò in piedi, bianco come un panno di bucato, e colla voce strozzata sfidò l'impertinente a ripetergli l'ingiuria.... E quell'altro, prontissimo, non la ripetè una volta sola, come avea desiderato Ghegola, ma due, dandogli così la buona misura, e accompagnò le parole coll'atto di volergli allungare un man rovescio.

Fecero alla morra chi dovesse cominciare: «Questo è giuoco da facchini, bifolchi e guardaporci», dice Giordano Bruno. Toccò a gettare i dadi per primo a Don Melchiorre, in secondo luogo a Re Baldassarre, in terzo all'autocrate d'Antibo. Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e finalmente li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.

Vedeansi giovanastri coi vestiti di qua e di con gli ucchiei replicati, ma sopra il destro quarto ricuciti, segno evidente ch'eran rivoltati. Gli untumi pel calor gli avean traditi, ch'anche al rovescio s'erano affacciati, massime sulla schiena a' capei sotto, ed è superfluo il ragionar del rotto.

la prima posizione nel ballo," disse Alice; ma era talmente imbarazzata con quell'argomento, che non vedeva il momento di mutar soggetto. "Continuate la seconda strofa," replicò il Grifone con impazienza; "comincia 'Bianca la sera." Alice non osava disubbidire, benchè fosse sicura che la reciterebbe tutt'al rovescio, e disse con voce tremante:

"Potrei oppormi, e non voglio," rispose la serpe; "e questo per convincerti come voi altri uomini abbiate calunniato sempre la mia famiglia, da Eva in poi, quando rovesciò la sua colpa sul mio bisnonno: come se la donna per perdersi e per perdere avesse di altra cosa bisogno che della vanit

Mi abbracci, signor Francesco.... padre mio! Il vecchio Guerri gli aperse le braccia e lo tenne lungamente stretto sul cuore; poi si ritrasse, e col rovescio della mano cacciò una lagrima importuna dagli occhi. Mi permettono, le signore? ripigliò Gino, accostandosi alla signora Angelica. In altri tempi si usava, e l'uso era bello.

Così, quando gl'insorti si avanzarono per occupare quella posizione, furono ricevuti da una scarica tremenda, che partendo dalle finestre del palazzo e colpendoli di fronte, ne rovesciò la maggior parte sul terreno. La grande scalinata del Campidoglio apparve tutta seminata di cadaveri e bagnata di sangue. Tutti i superstiti seguitarono a salire, esplodendo i loro fucili.

, mia cara, allora io aveva ancora molta poesia nel mio cuore, allora io credevo, che non si potesse e non si dovesse sposare che un uomo che si amasse. Allora credevo, che il matrimonio senza amore era una prostituzione, che l'amore bastasse per farci felice. Ma ora, ora dopo due anni di tristissima esperienza, penso proprio tutto il rovescio.

Di pari con la giustizia e le finanze anche l'esercito francese ha battuto finora la via tracciata da Napoleone. «Onore, gloria e ricchezza», aveva promesso il generale Bonaparte all'armata d'Italia; e da allora fissò gli scopi che stanno sempre davanti agli occhi degli ufficiali dell'esercito francese. Il monarca mantiene la coscrizione, che era stata opera di Jourdan e del direttorio; ma si guarda bene di applicare al servizio militare l'idea dell'eguaglianza. L'usurpatore deve risparmiare l'egoismo delle classi possidenti: un popolo in armi è una minaccia per un despota: egli non sa risolversi ad una levée en masse nemmeno tra le urgenze della campagna invernale del 1814. Ciò non ostante, ogni soldato porta nello zaino il bastone di maresciallo, e la libera gara di emulazione forma l'orgoglio dell'esercito. Perfino i Borboni doverono riconoscere questo principio nella legge del 1817. È palmare quanto vantaggio ne sia venuto all'efficienza bellica dell'armata, ma anche quanto ne siano state eccitate e fomentate, insieme con lo spirito da lanzichenecchi cresciuto nelle guerre della Rivoluzione, la morbosa ambizione, la voglia erratica di conquista, la sommissione cieca al dominatore. Farebbe assai bene la nostra democrazia, se considerasse un poco anche il rovescio di cotesto sistema del libero avanzamento, troppo e senza misura levato al cielo. La libert