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Fecero alla morra chi dovesse cominciare: «Questo è giuoco da facchini, bifolchi e guardaporci», dice Giordano Bruno. Toccò a gettare i dadi per primo a Don Melchiorre, in secondo luogo a Re Baldassarre, in terzo all'autocrate d'Antibo. Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e finalmente li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.

Sperammo che lo avrebbero fatto. Sperammo che ad essi non sarebbe bastato l'animo di starsi freddi spettatori dei preparativi del loro popolo, d'assistere come in un gioco, al trarre dei primi dadi, per vedere quanto corressero avverse o propizie le probabilit

Intorno alle pareti erano disposte delle lunghe tavole di quercia coperte di tappeti a dadi oblunghi, di un colore alternato tra il rosso di mattone e l'azzurro quei vecchi tappeti di Germania così in uso fino a questi ultimi anni, che si può dire non esservi stata famiglia che non ne abbia avuto uno e a ciascuna di quelle tavole sedeva buon numero di persone, tra le quali alcuni crocchi di viaggiatori e di negozianti, e alcuni ufficiali di marina addetti alle navi di trasporto pel tragitto dello stretto.

Io vorrei vedere piuttosto uno sbirro, che un fiasco vuoto. E poi levarci anche i dadi! Le sono crudelt

«Come! non eri addormentatoesclamò Beltramo facendo le maraviglie. «Mentre stava svenutocontinuò, senza badargli, Drengotto «sia ch'io facessi alcun moto, sia che la fascia....» «Tre, tre! sto per unourlò un masnadiero. «Tocca a te a gittare, Beltramo; stanno per uno.» «Per uno! E come è andata questa? Un momento, Drengotto, gitto i dadi, e torno

Ditemi qual è l'arma che sceglierete e prima di tutto l'esser vostro. Adagio, adagio, signor mio: quanto all'arma, io sono nemico del sangue; compatitemi, non sono ufficiale: quanto all'arma, siccome è una cosa tutta mia, scelgo i dadi. Come i dadi?

E chi te ne avverte del momento buono? Non so chi, ma qualcuno certo; pigliando in mano i dadi o le carte, vi sono delle volte che io sono sicuro di fare un grosso punto e di vincere la partita; è come un buon vento che dura un quarticino d'ora, raramente mezz'ora; bisognerebbe saper cogliere il destro una volta, puntar grosso e poi non giocar più.

«Ti sei svegliato, Drengotto? Sono da te; dopo questo tiro mi viene la mano, getto i dadi, e son da te.» «Beltramo!» «Eccomi son lesto dammi i dadi bel tiro! sei e quattro dieci, e tre tredici: segna, Cagnazzo la partita non è ancora perdutaPoi levatosi in piedi andò al letto del ferito, il quale gli disse: «Beltramo, mentre io stava svenuto....»

La Principessa ringraziò cortesemente, senza sgrammaticare: pregò tutti di sedere, e poi narrò per disteso la sua avventura e quanto avea sofferto; e la violenza e gl'insulti e il ratto e l'affannamento e la corsa sfrenata e la partita a dadi e le minacce dell'autocrate d'Antibo, alla imbavagliata e la mano alzata per ricaderle sulla guancia... Tutti fremevano.

Venne invece la scolta dei vigili che iniziarono sùbito una partita ai dadi sopra il tamburo. Tutto questo in bell'ordine, con intelligente prontezza, come non si era mai fatto anche le altre volte. Improvvisamente una grande luce di bengala illuminò il teatro. S'avvicinava il momento della risurrezione.