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Ma Beltramo, che aveva un atomo di umanit

Potevamo in vero, e di leggieri, conquistarlo, ma voi l'avete voluto comprare in tante buone monete d'oro di Federigo II.» «E non parti ella una conquista, Beltramo? Con l'oro, più che col ferro, in oggi si vince il mondo, e per lungo tempo, del quale non vedo la fine, ancora si vincer

«Credo che , Beltramo; solo ti prego di una grazia, e ti scongiuro a non rifiutarla alla nostra antica amicizia: quando porteranno a seppellire il mio cadavere, cercherai la mia mano che deve essere rimasta l

73 e come menò seco una donzella ch'era sua figlia, tanto valorosa, che molti paladin gittò di sella; e di Ruggiero al fin venne amorosa, e per suo amor del padre fu ribella, e battezzossi, e diventògli sposa. Narrò come Beltramo traditore per la cognata arse d'incesto amore;

Rogiero ravvicinatosi a Beltramo gli ordinava seguitasse ad armarlo; e allorchè di tanto in tanto il ferro, accostandosi su le mal rimarginate ferite, lo pungeva di acri trafitte, non più, come dianzi, dubitava di tradimento, ma esalava il concetto dolore con un gemito ammezzato tra i denti: allora Beltramo si rimaneva, e alzava gli occhi per riguardarlo: la espressione dello spasimo era gi

«La fascia era male messa, e il sangue....» Beltramo che avea fatto un passo tornò indietro: «il sangueripetè sbadatamente, e soggiunse: «Cagnazzo, tira per me, che ora non posso.» «Il sangue del mio corpo quasi che tutto fuggì dalle vene lacerate, ed io mi muoio: vedi!» E si scoperse: miserabile spettacolo! diguazzava dentro un lago di sangue. «Tredici!

Ho vinto! abbiamo vinto, Beltramo; cinque ne perdono.» «Segna al muro, a scanso di liti.... O Vergine gloriosa! Perchè non m'hai chiamato prima, Drengottodisse Beltramo, e si affaccendò a rifasciargli la ferita. «Sta benerispose Drengotto sorridendo «ma fermati, che oggimai tu faresti opera vana.

Beltramo proseguendo l'ufficio venne all'improvviso interrotto da una esclamazione angosciosa di Rogiero, che disse: «Ahi! Quanto ti hanno dato i miei nemici perchè tu mi ferissi alle spalle?» e con súbito atto portò la mano su i reni per conoscere s'era stato ferito.

«Mi prostrerò al suo tronodiceva «mi prostrerò.... io che non mi sarei curvato innanzi cosa immortale, cadrò adesso ai suoi piedi? , cadrò, perchè la mia alterezza si dipartiva dalla innocenza.... oh! come avvilisce la colpa!» «Bel Cavaliere, ecco l'armaturaentrando nella stanza favellava Beltramo. Rogiero non gli poneva mente, e continuava così: «Ho voluto io la colpa?

Rogiero volse la faccia a Beltramo ridendo di quel sorriso col quale soglionsi ascoltare le parole dette con poca sapienza, o con molta stoltezza, e soggiungeva così: «Ogni uomo è onesto prima di farsi scellerato, il non avere commesso il delitto significa rettitudine di anima; ormai chi sa quanti ne avrai commessi col pensiero! ma risponderai che tu non chiamasti la mano ad esprimere la perfidia della mente; e credi per questo di essere meno colpevole? forse ti fuggì l'occasione; ma questa ti può essere offerta ad ogni momento.