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Ne nacquero antipatie, liti, duelli, scene disgustose, che contribuirono a generare la sanguinosa insurrezione di Palermo nel 1866 che chiuse un primo periodo della dolorosa storia del governo Italiano in Sicilia.

Or la presenza di quelle statue era una lezione continua a quanti fossero tentati di cercare giustizia per via giudiziaria, e la leggenda in proposito metteva in guardia contro espediente cotanto pericoloso: Cu’ acchiana ’n Tribunali a fari liti Sciuni a la nuda comu li du’ frati. ²⁸⁵ Vedi vol. I, cap. II, pp. 22-23.

Lo mio maestro ancor non facea motto, mentre che i primi bianchi apparver ali; allor che ben conobbe il galeotto, gridò: «Fa, fa che le ginocchia cali. Ecco l’angel di Dio: piega le mani; omai vedrai di fatti officiali. Vedi che sdegna li argomenti umani, che remo non vuol, altro velo che l’ali sue, tra liti lontani.

E rimproverava mariti e padri che permettevano siffatte sconcezze, incentivi frequenti di liti, zuffe, sangue⁴³⁵. ⁴³⁵ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XX, p. 103.

Ho vinto! abbiamo vinto, Beltramo; cinque ne perdono.» «Segna al muro, a scanso di liti.... O Vergine gloriosa! Perchè non m'hai chiamato prima, Drengottodisse Beltramo, e si affaccendò a rifasciargli la ferita. «Sta benerispose Drengotto sorridendo «ma fermati, che oggimai tu faresti opera vana.

Vissuto in altri tempi, dove tre o quattro omicidii non guastavano, con la prestanza del braccio, e il valore del canto avrebbe avuto fama in corte di Provenza su qualsivoglia menestrello o barone uso a servire dame: adesso la miseria, che gli si era irrugginita addosso, la usanza vecchia di far giudicare le sue liti dal coltello che teneva al fianco, e finalmente il genio nativo lo avevano condotto alla macchia.

E come 'l volger del ciel de la luna cuopre e discuopre i liti sanza posa, cosi` fa di Fiorenza la Fortuna: per che non dee parer mirabil cosa cio` ch'io diro` de li alti Fiorentini onde e` la fama nel tempo nascosa. Io vidi li Ughi e vidi i Catellini, Filippi, Greci, Ormanni e Alberichi, gia` nel calare, illustri cittadini;

tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, ché forse, perdendo me, rimarreste smarriti. L’acqua ch’io prendo gi

67 e trovar versi non tanto lugubri, fin che 'l mio spirto stanco si riabbia; che non potrian li squalidi colubri, l'orba tigre accesa in maggior rabbia, ciò che da l'Atlante ai liti rubri venenoso erra per la calda sabbia, veder pensar senza cordoglio, Angelica legata al nudo scoglio.

Non voglio liti fra di voi. Bagamoio ha ragione. Occorre che Mabima si riposi perchè possa riprendere la strada del deserto.