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E, conseguenza inevitabile del codardo operare, il meschino Governo era stato abbandonato, tradito da tutti. Al conte Bianchetti, mandato a Firenze a interrogare gli ambasciatori di Francia e d'Austria, il Governo Francese non aveva pur degnato rispondere, e corrispondeva amichevolmente col Papa. Il conte di Saint'Aulaire, inviato di Francia a Roma nel marzo, aveva evitato la via di Bologna sfuggendo ad ogni contatto col Governo Provvisorio. L'Austria aveva, aggiungendo l'ironia all'oltraggio, dichiarato che avrebbe invaso Modena e Parma, ma soltanto in virtù di non so qual patto di riversione, e Bologna, purchè si mantenesse saggia, sarebbe stata rispettata. La invasione di Parma, Modena e Reggio aveva avuto luogo: e il 6 marzo il Governo Provvisorio aveva detto: «le cose dei Modenesi non sono le nostre; il non intervento è legge per noi come pei nostri vicini; e nessuno di noi dove immischiarsi nella contesa degli Stati finitimiaveva decretato che «quanti stranieri si fossero presentati alle frontiere, si disarmassero e s'internassero;» e i 700 stranieri modenesi, guidati dal Zucchi, avevano dovuto traversare Bologna in sembianza di prigionieri. L'occupazione di Ferrara aveva tenuto dietro a quella di Modena e Parma: Ferrara era parte delle Provincie Unite e aveva sette deputati in Bologna, e nondimeno il governo aveva annunciato, l'8 marzo, il fatto senza commento; il Precursore, organo governativo, aveva il 12 sostenuto la tesi che il principio del non-intervento non era violato, dacchè i trattati di Vienna concedevano all'Austria diritto di guarnigione in Ferrara: due inviati del Governo, Conti e Brunetti, avevano riportato da Ferrara assicurazione verbale di Bentheim che gli Austriaci non si sarebbero inoltrati. Una reggenza pontificia s'era istituita intanto in Ferrara; e il Governo Bolognese aveva sostenuto che tra le operazioni papali e le austriache non era vincolo necessario. Gli Austriaci s'erano presentati alle porte di Bologna il 20; il Governo aveva intimato stessero tutti quieti, la Guardia Nazionale mantenesse l'ordine, solo suo intento; e s'era ritirato in Ancona, dove il 25 marzo, due soli giorni dopo eletto un triumvirato e abdicato quindi ogni potere, aveva capitolato col cardinale Benvenuti, chiedendo amnistia: firmati tutti, fuorchè Carlo Pepoli ch'era assente . I patti della Capitolazione erano stati, come di ragione, violati, annullati il 5 aprile dal Papa. Gli editti del 14 e del 30 condannavano capi, complici, sostenitori. E dacchè i Governi insultano sempre ai caduti, il 23 giugno Luigi Filippo annunziava nel suo discorso alle Camere ch'egli aveva ottenuto dal Papa piena amnistia per gli insorti. E il 9 luglio una circolare fatta pubblica dalla Francia, dalla Prussia, dal Piemonte e dall'Inghilterra, chiamava altamente colpevoli gli insorti e il loro Governo. Intanto i padroni legittimi degli Italiani violavano la libert

Studiando, scrivendo, operando col coraggio dell'onestá, ho forse violati gli altari, tiranneggiata la patria, venduta l'innocenza? Ho forse offesi tutti coloro che scrivono ed operano senza il coraggio dell'onestá? Oh! condonate l'errore giovenile: io sognava Lacedemone, ed era in Babilonia! Ahi! ahi! ahi!... ho sclamato tre volte per riverenza delle nove muse, quando vidi l'atroce spettacolo!

«Gli offesi da un tanto briaco furore han fatto appello a questa Giunta per una riparazione e la rappresentanza sottoscritta, a tutela dei diritti dei propri amministrati che in quella barbarie vede tutti quanti crudelmente violati, sente alto il suo dovere d'informare l'illustrissimo comandante la zona militare qui di stanza, maggiore cav. Merli, per gli opportuni provvedimenti.

Finchè l'agitazione repubblicana si concentrava tutta, per assenso di popoli inserviliti, in un solo fôco, Parigi, era facile invigilarla e combatterla; non così quando, emancipati gli animi dal pregiudizio che affidava l'iniziativa perenne del moto alla Francia, sorgesse in più punti, assalitrice ovunque vivesse istinto di nazione e coscienza di diritti violati.

Vi furono uomini che predicarono la reazione a quei Popoli; che hanno detto loro: Voi avete interessi materiali; questi interessi sono calpestati; spetta a voi il provvedere al rimedio. Voi avete diritti: que' diritti sono violati: spetta a voi il rivendicarne il libero esercizio. A tale intento si è cospirato. Ma la tirannide vegliava; ha fatto scorrere sangue in mezzo alla cospirazione; rotolar qualche testa ai piedi dei cospiratori. Si è quindi indietreggiato; una sola probabilit

Bovio sostenne che le idee, le utopie non si possono colpire, ma soltanto i mezzi adoperati per realizzarle. Imbriani certamente facendo violenza a stesso disse che in Austria testè per proclamare lo stato di assedio in Boemia si domandò l'autorizzazione del Parlamento ed enunciò gli articoli dello Statuto, che furono violati in Italia: il 26º, inviolabilit

I Municipî stanno peggio dei Governi. Il Municipio di Buenos Aires, in stato di semi-fallimento, e posto perciò sotto una specie d'ufficio di tutela, è divenuto quasi insolvibile per la massa dei suoi fornitori quasi tutti stranieri molti de' quali, visti i loro contratti violati, hanno inviato alla Intendenza di finanza una protesta, che è una vera requisitoria contro l'amministrazione.