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Non erano punto preziosi i tavolini, i canterali, i divani, le seggiole, le poltrone, le litografie e le incisioni in cornici di ebano, i quattro o cinque quadri a olio, di soggetto sacro, mediocrissime copie di originali del Guercino e di Carlo Dolce, i due specchi ridotti quasi inservibili dall'umido che ne avea macchiato e corroso l'argentatura.

Una camera destinata alle galanterie e agli affari. Due porte laterali. Una finestra alla parete di fondo. Molta eleganza civettuola. Seggiole a sdraio, soffici divani, cuscini larghi e morbidi, tappeti e drapperie abbondanti.

Aprì pian piano la porta ed entrò in una vasta stanza, coperta da morbidi tappeti tinti a smaglianti colori, e arredata con divani alla turca e con grandi vasi di fiori ingiorò che spandevano all'intorno un olezzo delicato che aveva del gelsomino e della rosa. L

Per tutta la stanza, alle pareti, alti stipiti in ebano: quattro scaffali, pure in ebano, di un lavoro squisito, con intagli di graziose figure, di fiori, di frutta, di colonnette: alcuni divani in raso nero, con filettature, nappe e frangie d'oro: su i tavolini, bronzi: il Mercurio di Gian Bologna, che stava bene; la Venere Callipige; varie piccole terre cotte di molto e molto valore.

Ci svegliammo l'indomani quando il vescovo, monsignor Touvier, con due preti vennero ad augurarci il buon giorno e con ogni sorta di gentilezze vollero traslocarci in uno spazioso salotto con un letto e due comodi divani.

I divani, rasenti al muro, sono coperti di vitello con borchiettine di ottone e in fondo, dietro il banco, cigola un armadio di noce, che il nonno del Paolo comprò per ottanta svanziche all'asta del marchese Rescalli.

Quattro immensi specchi riflettevano e moltiplicavano gli oggetti di quella stanza. Dei quadri, che avrebbero fatto trovar pudico quello della Venere di Tiziano, pendevano alle pareti, nell'intervallo degli specchi. Un folto tappeto di Smirne copriva il pavimento. Tutto intorno cuscini e divani di damasco rosso. Ai quattro angoli, dei vasi, da cui sbocciavan fuori dei narghileh, dai quali si poteva aspirare a volont

Nel salone, sulle poltrone, sui divani, sulle sedie, come in una esposizione, così io potrò veder tutto. Ci vorr

Sui tavolini, sui divani, s'ammucchiavano i libri rilegati o sciolti, una collezione di romanzi, da Walter Scott agli ultimi autori russi, che Roberta leggeva senza posa e senza scelta, fino ad averne l'emicrania.

E, talvolta sulla guancia della persona con cui parliamo nella via noi vediamo il cavallo che passa lontano. I nostri corpi entrano nei divani su cui ci sediamo, e i divani entrano in noi, così come il tram che passa entra nelle case, le quali alla loro volta si scaraventano sul tram e con esso si amalgamano. La costruzione dei quadri è stupidamente tradizionale.