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¹ In Oriente, come diremo altrove, le case erano ordinariamente e sono tuttavia in gran parte di un sol piano oltre il piano terreno; e sono coperte non da tetti a tegole come da noi, ma bensì da terrazzi di cui spiegheremo l’uso a suo tempo.

Ed allora parlammo. Era stanca, le dolevan un po’ le reni... Oh, quelle gradinate incomode, il peso enorme della folla, il rumore, il sole, il sangue... Adesso la strada correva, libera, nella sera profumata. Monte Igueldo era davanti a noi, con le sue ville cariche di rosai, co’ suoi terrazzi pieni di sole.

Più importanti sono le formazioni siepiformi lungo le sponde inferiori delle vallate submontane, specialmente sulle pendici che separano tra loro i terrazzi coltivati: esse si compongono di una grande variet

Sul cornicione correva un filo di fiammelle di gaz e quell'ornamento luminoso si ripeteva lungo tutti i terrazzi, giro giro alle tre porte grandiose, una delle quali metteva alla redazione, una all'amministrazione e la terza alla tipografia, che occupava tutto il sottosuolo e dalla quale si sentivano partire i boati delle macchine in azione.

Questa festa viene pure chiamata hhag aassif (festa del raccolto) perchè segna il termine dei lavori campestri. Si rizzavano anticamente, come si usa ancora tuttodì in molti luoghi, tende o capanne sui terrazzi delle case o nei cortili, ove le famiglie prendevano domicilio fisso per sette giorni, essendo vietato di mangiare o dormire altrove per tutto quel tempo. Secondo la legge mosaica, i fedeli dovevano provvedersi pel primo giorno di questa solennit

In nessun luogo però trovammo il limite della vegetazione arborea spinto così in alto come nel vallone di Lourousa, ad est delle Terme di Valdieri. Ivi i pendii dei terrazzi morenici sono quasi i soli luoghi rivestiti da alberi, sino a m. 2300 circa; un grandissimo larice cresce vicino al gias inferiore.

A poco a poco i balconi e i terrazzi si spogliarono dei loro vasi, le barche vennero chiuse nella darsena, le palme rivestite di paglia e gli ultimi scarsi soli d'autunno morirono silenziosi sopra i muri tristi e desolati.

Le colonne, che servivano di ornamento fra una finestra e l'altra, i terrazzi, i pilastri, tutto era in metallo, mentre le immense superfici di cristallo, collocate una accanto all'altra facevano somigliare quella casa a un acquario.

Era un edifizio quadrangolare, composto di tre piani con intervalli adorni di rilievi di pietra. I terrazzi, aventi una lunghezza di centocinquanta piedi, sostenuti da ventidue pilastri, portavano sculture di corpi umani, di tigri, di elefanti e di buoi. Ad ogni lato dell’edifizio stava confitta nel suolo una larga pietra in forma di testuggine: e alla sommit