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Aggiornato: 17 settembre 2025
Ella mise il suo braccio sotto quello di lui: si appoggiava lievemente. Non potea dirgli nulla: ma vi era nei suoi occhi, nella sottile mano guantata, in ogni movimento della persona tanta femminile tenerezza, una così affettuosa domanda di perdono che egli dovette intenderla, in tutta la sua manifestazione: due volte, per le scale in penombra, si fermò a guardare il volto della sua donna, quasi volesse imprimersi nel cuore quella espressione così viva. Chi li vide passare di nuovo, sulla piazza, per la stazione, andando a mettersi nel vagone, in quella bionda mattinata di autunno, intese, certamente, che passava sul capo di quei due felici una silenziosa ora celestiale. Di quanto intorno ad essi avveniva, quei due più non sapevano: una macchinale coscienza, memore di altri viaggi, di altre partenze li guidava nella loro vita esteriore: una coscienza meccanica che si chetò, anch'essa, quando il treno fu partito da Roma. Erano soli. Una parte delle tendine color di legno erano tirate, contro il sole che si avanzava; solo da due cristalli si vedeva il paesaggio fuggente. Ferrante si era seduto accanto a Grazia: la mano di lei era fra le sue, stretta mollemente: a un certo momento ella la ritirò, ma soltanto per sollevare il suo velo bruno; la picciola mano fedele ritornò subito fra quelle dell'amor suo. Nè dicevano nulla. La delizia di due amanti, soli nel vagone fuggente per la campagna, fuggente innanzi ai villaggi e alle piccole citt
Il maestro mi dava del quadrello sulle dita io m'inacerbiva e piangeva. Aveva dodici anni, allorchè un giorno vidi scritto sulla lavagna un U colossale, così: U Io stava seduto di fronte alla lavagna. Quella vocale era lì, e pareva guardarmi, pareva affissarmi e sfidarmi. Non so qual coraggio mi nascesse improvvisamente nel cuore: certo il tempo della rivelazione era giunto!
Ma Nancy ben sapeva che Carlo, per suo fratello, non avrebbe più fatto nulla, mai. Che cosa accadrebbe? Che ne sarebbe di loro? Essa guardò Aldo: era seduto nella poltrona a dondolo, la testa abbandonata all'indietro e gli occhi rivolti al cielo.
Volendo costoro mantenere tutti gli uomini nell'ignoranza, quando emergeva alcuno che avesse ricevuto da Dio tanta intelligenza da capire le loro menzogne, quell'intelligente era da questi demoni torturato, acciò confessasse che la luce era tenebra, che l'eterno, l'infinito, l'onnipotente, era un vecchio dalla barba bianca seduto sulle nubi; che una donna, madre d'un bellissimo maschio, era una vergine e che un pezzetto di pasta che voi inghiottivate era il creatore dei mondi che vi passava per le vie digestive, e poi e poi!!!
Brunello era intontito; batteva i denti, tremava da capo a piedi, sgocciolava tutto. Una grossa donna, che conduceva l'osteria, spogliò il fanciullo e lo mise a letto, ma qualche ora più tardi una fortissima febbre lo colse. Delirava. Seduto accanto al letto, spiando nel volto congestionato di suo figlio il progredire del male, il conte stava assorto e dubbioso.
Matteo Cantasirena, seduto accanto al Presidente, girava l'occhio su tutte quelle facce gravi, talune arcigne, gocciolanti di sudore, cercando istintivamente nella moltitudine che si mostrava piuttosto ostile, il volto amico sul quale fissarsi coll'occhio, mentre avrebbe fatto il suo discorso.
Un dì, seduto appo quel Sommo, io dissi Quai m'affliggesser dubbii sciagurati Sovra i destini a umanit
Egli si era seduto a capo del letto, quasi aspettando a testa bassa; la barba non rasa da qualche giorno gli rendeva la faccia più vecchia, ma la sua figura e il suo atteggiamento esprimevano quella pazienza, che sa attendere per poter consolare. Che cosa mi dir
Varcai la soglia; scostai la tenda; mi avanzai. La culla era nel mezzo della camera, fra quattro candele accese, parata di bianco. Mio fratello seduto da un lato, Giovanni di Scòrdio dall'altro vegliavano. La presenza del vecchio non mi recò stupore. Mi parve naturale ch'egli fosse l
[I[Primo tipo = Mezzo grossetto col S. Marco]I]. Il diritto presenta l'imagine di questo Evangelista, seduto di fronte, cinto il capo di corona reale e attorniato di nimbo, tenente nella d. lo stile, nella s. il Vangelo; dinanzi alle sue ginocchia sorge uno scudo portante le armi gentilizie del rettore di Cattaro; all'ingiro è la epigrafe . S . MARCVS VENETVS. (o VENETI.). Il rovescio offre il patrono di Cattaro in piedi, veduto di prospetto e recante nella destra la palma del martirio, nella manca una croce; lo circonda la consueta leggenda . S . TRIFON. = .CATARI. A' suoi fianchi si scorgono tre variet
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