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Aggiornato: 17 settembre 2025
Filippo era seduto, con la testa reclinata sul braccio, immobile. La giovane accorse, gli toccò una spalla, ed egli alzò il capo sussultando. Che c'è? disse. Loredana vide ch'egli aveva gli occhi lucidi di lagrime, e ne rimase sbigottita. Hai pianto? chiese. Flopi, hai pianto? Che cosa è avvenuto? L'amante scosse la testa, infastidito e confuso. No, no, disse, non ho pianto....
Chiuso nel suo studio, seduto dinanzi ad uno scrittoio, Gabriele Terzi rileggeva per la quarta volta una lettera di Adriana, chiedendosi se sognava o diveniva pazzo. La lettera diceva: «Signore, Quando riceverete questa mia, sarò gi
Eccolo che leva gli occhi. Guarda quassù, guarda i nostri balconi. Difatti. Il colosso era lì, seduto a un tavolinetto tondo sul quale stavano il vassoio e la chicchera del caffè. Posava le mani sulle ginocchia e di volta in volta alzava gli occhi e li faceva trascorrere sulla facciata della biblioteca, lentamente. Così fa ogni giorno, da un mese disse l'usciere.
Non così il Romano. Egli sapeva d'esser troppo vicino alle volpi pretine di Porto d'Anzo perché s'abbandonasse al riposo. Seduto sopra un gran sasso delle ruine ch'egli avea avvicinato al fuoco, lo alimentava di quando in quando vigilando.
La piccola obbedì malvolontieri, e venne su lentamente, trascinando per le scale la bambola. Aldo la seguì. Anne-Marie fu messa a sedere sul letto, e sua madre le infilò le scarpette da viaggio di cuoio giallo. Aldo, seduto vicino alla finestra, guardava in giardino, tamburinando colle dita sui vetri.
Perchè non eravamo che alla titillazione del sistema. Ci aspettavano ben altre sorprese. Costantino Lazzari si era seduto, come al solito, tra due brande senza dire una parola. Egli si teneva come isolato. Non aveva confidenza in alcuno e nel suo angolo era il suo mondo. Se qualcuno lo interrogava, rispondeva come un mastino irritato.
E il drago sarebbe il nostro buon Lesarini? Così rispondeva la contessa Elena; e il Lesarini, che era per l'appunto il personaggio seduto al fianco della signora, sorrise beatamente, tra i due pizzi grigi, che gli vestivano con aristocratica prolissit
In conclusione egli se n'era stato tutta sera vicino al suo amore, e non gli aveva detto ch'egli era il suo amore; gli si era seduto al fianco, l'avea seguito per due ore come uno spettro, gli aveva parlato all'orecchio, per narrargli i suoi viaggi presso le tribù indiane, e descrivergli i costumi dei Lengu
Non riuscì a fare una diagnosi precisa, parlò d'elmintiasi e diede il chinino, prescrivendo di ripetere di tre in tre ore la dose. Scese la notte. Il conte, che non aveva gustato cibo nè mutato abito, vegliò, seduto in una poltrona stinta e senza molle. Alle dieci di sera e al tocco dopo mezzanotte diede nuovamente il chinino; la febbre scemava rapidamente; al levar del sole era cessata.
Pier Luigi, seduto accanto alla nuova nipotina, la stuzzicava con certe allusioni sul viaggio di nozze, molto arrischiate. Lalla arrossiva e abbassava il capo modestamente, ma poi lasciava intendere allo zio, con un volgere malizioso degli occhi sfavillanti, ch'ella capiva tutto benissimo e che ne rideva.
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