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Aggiornato: 11 giugno 2025


Credeva, proseguiva egli, aver trovato un mezzo per affrettare il compimento de' miei voti. E qual mezzo? Non so se devo parlarvene: esso non è riescito. Comunicatemelo egualmente.

Ultimo e non indegno avanzo della vecchia Compagnia, Mario Montera proseguiva molto più tardi i miracoli artistici del suo bel tempo. Giovedì 25 dicembre del 1824, sui soliti luoghi di affissione di «Leggi ed Atti della pubblica Autorit

Il padre Bonaventura faceva quel discorso edificante, in quella che proseguiva a sarchiellare i suoi orticini e a mettervi le sementi di lattuga. Era un uomo assennato, il padre Bonaventura, e soleva dire che chi ha tempo non aspetti tempo.

La presenza de' due uomini e di Enrica vicino al ponte nello stesso tempo.... Una disputa fra' due rivali!... La giovinetta innocente vedeva il vero meglio di tanti altri uomini serii, pratici, come da s'intitolavano, che aveano studiato, discusso, ragionato tanto questo affare. Enrica, Enrica! proseguiva a dir Diana fra .

«E vengano, parlino i maligni! son qua! gridò egli levandosi in piedi: ma essa ingegnandosi di quetarlo colle mani, coll'atto del viso, colla voce: «, lo so proseguiva noi non li temiamo; ma pazienza se vi fosse da disperarsi! Allora direi vada all'aria ogni cosa! Invece, se tu avrai giudizio qualche anima del purgatorio pregher

Ah ! l'ha sposata davvero, pensò. Colei sa forse tutto. La signora Lorini proseguiva. So che egli ha lasciato bruscamente Venezia; so che la sua sposa è ricca.... Mi sembra impossibile ch'ei non sia più militare; forse prese servizio in qualche altra armata.... Dite: non ne sapete nulla? No; l'ho veduto una volta, ma non gli ho parlato. Colla sua sposa?

Ah, se non sapesse nulla neanche quell'altro! Siamo dunque intesi; proseguiva messer Dardano. Gli parlerò di voi, aggiusterò io questa faccenda. Giovinotto, queste freddezza non istanno bene tra compagni d'arte, che sono sempre andati d'accordo. La vita è gi

«Andai verso il tocco (proseguiva lo scrivente) dalla nota persona, cioè quando mi fui accertato che era sola in casa, e domandai di parlarle, perchè avevo da consegnarle un libro. La cameriera mi disse che la signora non riceveva. Io allora diedi il libro, accennando che venivo da accompagnare V. S. e che desideravo anche di portarle i suoi saluti, insieme con una sua lettera, per una certa commissione, che non sapevo qual fosse, ma che credevo importantissima, per il modo con cui mi era stata raccomandata da lei la massima sollecitudine. Con questo mezzo, dopo due andate e ritorni della cameriera, potei essere ammesso alla presenza della signora; anzi fu lei stessa che si degnò di venire in anticamera. Consegnai la lettera, ed ella, dopo aver data una scorsa allo scritto, mi disse: Grazie; sta bene. Domandai se avesse niente da comandarmi, e mi rispose di no. Mi arrischiai a dirle (scusi se in questo ho arbitrato da me) che avrei trovato il modo di far giungere a V. S. lettere, carte ed altro che mi fosse consegnato; ma ella non mostrò di gradire l'offerta. Avrò fatto male, e gliene chiedo scusa, signor padrone; ma la mia intenzione era di far bene per il suo servizio. Ora, se debbo dirle tutto quello che penso, mi pare che la sua condanna al confine abbia raffreddato molte persone, di quelle che V. S. credeva più amiche, o con le quali andava più spesso. Il conte Nerazzi, per esempio, il marchese Landi, quando ho dato loro un cenno del suo viaggio, mi hanno risposto con un semplice monosillabo. Sar

«Lo sappiamo! entrò a dire il colonnello, parlando la lingua italiana, con accento italiano, e levando allora soltanto il capo dalla carta, su cui era venuto studiando tutt'occhi con Dumorbion: ma se invece di declamare le pagine vecchie della vostra storia, voi italiani badaste a farne scrivere di nuove e gloriose, meglio per voi, per noi, per tutti!.... E qui mutando il linguaggio in francese, e voltandosi al vecchio Dumorbion, proseguiva: Cittadino generale, questo giovane viene a parlarvi in nome de' suoi compatrioti....?

Nelle membra di Rosina corse un brivido di tenerezza: essa ricordava il sogno fatto a Malta tanti anni addietro; la canzone era italiana, italiana la musica. Giovanni pure sembrò altamente commosso. Il canto proseguiva: Madre sono e son fanciulla, Ed il figlio, ahimè! non ha Genitore: ah! dalla culla Chi sia il padre, ah! no non sa. Quali parole! senti tu, mio Giovanni?

Parola Del Giorno

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