Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 23 maggio 2025
Alla presenza di quei signori misi ogni cosa in una cassa, lacerai alcune carte di nessuna importanza, cioè canzoni e sonetti che solevo scarabocchiare nelle mie ore d'ozio, alcune bozze di lettere che avevo scritto per conto di qualche italiano mio vicino, e specialmente del muratore Pietro Lombardo, consegnai al Dragomanno un portafogli, dal quale non levai altro che sette napoleoni, e ciò col suo permesso.
Consegnai all'ufficio della diligenza il mio bagaglio da spedirsi l'indomani a Tirano, ove lo avrei fatto ricuperare a mio comodo. Feci colazione da un trattore, e partii. Mi ricorderò fin che vivo quel viaggio pedestre veramente meraviglioso per un milanese che non era mai uscito dal nido. L'aspetto del lago di Como aveva attirato la mia attenzione, come il soave preludio che apre una sinfonia.
Dopo messa andammo a far visita in Canonica, e venni presentato a don Vincenzo Liserio parroco del villaggio, al quale consegnai la lettera di mio zio. M'accolse cortesemente, come maestro e nipote d'un canonico, ma con una certa solennit
Consegnai il mio plico; Monsieur, così lo chiamavano con grande unzione i suoi sottoposti, prima mi sbirciò ben bene con tale ostinazione che mi ridestava il pizzicor nelle mani, poi cominciò a capolvogere, e spiegazzare quel povero foglio in tutti i versi, finalmente si decise a porvi gli occhi.
Per risparmiarla a lei, mi umiliavo io. Spiavo le mosse di quell'uomo, gironzavo intorno a casa mia, intercettavo la posta. Un giorno trovai una lettera nascosta dentro un giornale di mode sotto fascia. Mi parve d'impazzire. Presi la lettera e la consegnai a lei senza aprirla. Le chiesi soltanto chi le scrivesse.
Salii le scale e trovandomi solo con lei nella prima stanza, senza scorgere l'ombra di un prete, le feci prima di tutto i saluti dell'amico nella miglior forma possibile, poi tirai fuori la lettera e gliela consegnai.
PEDANTE. Non posso esser stato deluso, perché era uomo circonspetto con le mani chiroticate: da segni della figliuola e dell'istoria della sua vita, me ne rendei certo; ma pur, dubitabondo e renuente, chiamata la balia e seco confabulando, si riconobbero insieme. E senz'altra replica gli consegnai l'una e l'altra.
Ella fu di lui più forte, eppure aveva amato assai più!... Tutto è finito fra noi, Federico, gli rispose; dovete comprenderlo. Sì, donna Livia, lo comprendo, ed è soltanto per giustificarmi che cercai rivedervi; prima voglio dirvi che io credevo davvero morire a Lepanto, quando gravemente ferito consegnai a dal Pozzo quel vostro ricordo onde rendervi la libert
Arnaldo non voleva credere. Mi disse che io scherzava. Io presi una cartella da viaggio contenente tutto ciò che occorre per scrivere e formolai chiaramente la mia promessa, poi sottoscrissi con tutti i miei nomi e gli consegnai il documento. Gli dissi: State certo che non mi pentirò di quello che faccio ora. Se voi perdete, sar
«Andai verso il tocco (proseguiva lo scrivente) dalla nota persona, cioè quando mi fui accertato che era sola in casa, e domandai di parlarle, perchè avevo da consegnarle un libro. La cameriera mi disse che la signora non riceveva. Io allora diedi il libro, accennando che venivo da accompagnare V. S. e che desideravo anche di portarle i suoi saluti, insieme con una sua lettera, per una certa commissione, che non sapevo qual fosse, ma che credevo importantissima, per il modo con cui mi era stata raccomandata da lei la massima sollecitudine. Con questo mezzo, dopo due andate e ritorni della cameriera, potei essere ammesso alla presenza della signora; anzi fu lei stessa che si degnò di venire in anticamera. Consegnai la lettera, ed ella, dopo aver data una scorsa allo scritto, mi disse: Grazie; sta bene. Domandai se avesse niente da comandarmi, e mi rispose di no. Mi arrischiai a dirle (scusi se in questo ho arbitrato da me) che avrei trovato il modo di far giungere a V. S. lettere, carte ed altro che mi fosse consegnato; ma ella non mostrò di gradire l'offerta. Avrò fatto male, e gliene chiedo scusa, signor padrone; ma la mia intenzione era di far bene per il suo servizio. Ora, se debbo dirle tutto quello che penso, mi pare che la sua condanna al confine abbia raffreddato molte persone, di quelle che V. S. credeva più amiche, o con le quali andava più spesso. Il conte Nerazzi, per esempio, il marchese Landi, quando ho dato loro un cenno del suo viaggio, mi hanno risposto con un semplice monosillabo. Sar
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca