United States or Turkmenistan ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il Foscolo penetra dentro al cervello del solenne e dissimulato politico, e mette in luce le vere ragioni che lo condussero a quel passo. Di voi pastor s'accorse il Vangelista, Quando colei, che siede sovra l'acque, Puttaneggiar co' regi un fu vista. DANTE, Inferno, C. XIX; e Apocalisse, Cap. 17.

Sovr'essa vedestu` la scritta morta: e gia` di qua da lei discende l'erta, passando per li cerchi sanza scorta, tal che per lui ne fia la terra aperta>>. Inferno: Canto IX Quel color che vilta` di fuor mi pinse veggendo il duca mio tornare in volta, piu` tosto dentro il suo novo ristrinse.

Io non posso ritrar di tutti a pieno, però che mi caccia il lungo tema, che molte volte al fatto il dir vien meno. La sesta compagnia in due si scema: per altra via mi mena il savio duca, fuor de la queta, ne l’aura che trema. E vegno in parte ove non è che luca. Inferno · Canto V Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo, che men loco cinghia e tanto più dolor, che punge a guaio.

Io feci il padre e 'l figlio in se' ribelli: Achitofel non fe' piu` d'Absalone e di David coi malvagi punzelli. Perch'io parti' cosi` giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch'e` in questo troncone. Cosi` s'osserva in me lo contrapasso>>. Inferno: Canto XXIX La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie si` inebriate, che de lo stare a piangere eran vaghe.

Ma seguimi oramai, che 'l gir mi piace; che' i Pesci guizzan su per l'orizzonta, e 'l Carro tutto sovra 'l Coro giace, e 'l balzo via la` oltra si dismonta>>. Inferno: Canto XII Era lo loco ov'a scender la riva venimmo, alpestro e, per quel che v'er'anco, tal, ch'ogne vista ne sarebbe schiva.

Caccianli i ciel per non esser men belli, lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor che lamentar li fa forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Inferno · Canto XVI Gi

Rispose il carbonaro; e senza un rispetto al mondo si pose a passeggiare villanamente di su e di giù per la stanza, con insopportabile fastidio dei copisti; i quali un po' per la stizza, un po' per lo inusitato schiamazzo sbagliando sovente, lo mandavano allo inferno, sotto voce però; chè la sembianza traversa, e le membra gagliarde li persuadevano a procedere con precauzione.

Inferno: Canto XXXI Una medesma lingua pria mi morse, si` che mi tinse l'una e l'altra guancia, e poi la medicina mi riporse; cosi` od'io che solea far la lancia d'Achille e del suo padre esser cagione prima di trista e poi di buona mancia. Noi demmo il dosso al misero vallone su per la ripa che 'l cinge dintorno, attraversando sanza alcun sermone.

E per questa spelunca scrive essere disceso Enea appresso la Sibilla in inferno.