United States or Saint Barthélemy ? Vote for the TOP Country of the Week !


Enea Cavalieri nella Nuova Antologia del gennajo 1894 riassume in parte esattamente la storia dell'idea socialista in Sicilia; ma accorda forse soverchia importanza all'antica stampa e agli antichi agitatori.

Oh! i bei tempi antichi, in cui i convegni galanti avvenivano durante una caccia alle belve, fra lampi e tuoni, come quello di Enea e Didone, nella famosa grotta, da Virgilio splendidamente descritto.

25 Non pietoso Enea, forte Achille fu, come è fama, fiero Ettorre; e ne son stati e mille a mille e mille che lor si puon con verit

35 Se stava all'ombra o se del tetto usciva, avea e notte il bel giovine a lato: matino e sera or questa or quella riva cercando andava, o qualche verde prato: nel mezzo giorno un antro li copriva, forse non men di quel commodo e grato, ch'ebber, fuggendo l'acque, Enea e Dido, de' lor secreti testimonio fido.

E cosí Enea fu similmente padre dello 'mperio, cioè della dignitá imperiale.

PEDANTE. Mente per la gola Virgilio, mente e rimente per guttur quante volte lo vuol dire overo l'è passato per la fantasia: ché Didone fu una regina onorata, mai si ritrovò a solo a solo con Enea in quella spelonca; e io lo vuo' mantenere con lo filo e la punta della penna contro qualsivoglia letterato che lo voglia dire.

Poi pare che richiamata fosse nel regno paterno; e, ritornatavi, e sentendo la guerra di Turno con Enea, da Turno richiesta, con molti de' suoi volsci andò in aiuto di lui; dove un , fieramente contro a' troiani combattendo, fu fedita d'una saetta nella poppa da uno che avea nome Arruns; della qual fedita essa morí incontanente.

Ma ahimè, il nostro esaltato, a quanto pare, pretendeva talora l'istesso amore di Beatrice, per Dante, il quale, si narra, sia stato più puro di quello degli Angiolitalora l'amore furente della desolata Didone, vittima del tradimento di Enea, e talora finalmente sarebbesi accontentato della via di mezzo, dell'amore della Francesca da Rimini pel suo Paolo, quando s'ebbe il bacio tremante.......»

Il che essi con fede fecero. «Di quel giusto Figliuol d'Anchise», cioè d'Enea, del quale Virgilio nel primo dell'Eneida fa ad Ilioneo dire alla reina Dido queste parole: Rex erat Aeneas nobis, quo iustior alter nec pietate fuit, nec bello maior et armis, nelle quali testimonia Enea essere stato giustissimo.

Quindi tutto ciò fu figurato dagli antichi romani, percioché, quando imprimevano la dea Moneta sopra le loro medaglie, la faceano sempre stante in piedi e non mai a sedere, come di ciò ne fa menzione Enea Vico nel capitolo IV del primo libro dell'opera sua, nella quale si tratta Della nobiltá delle medaglie antiche; e ciò faceano per dimostrare che le monete, di propria natura, stanno sempre in andare.