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Aggiornato: 25 maggio 2025
70 Il sommo Creator gli occhi rivolse al giusto lamentar del vecchio Carlo; e con subita pioggia il fuoco tolse: né forse uman saper potea smorzarlo. Savio chiunque a Dio sempre si volse; ch'altri non poté mai meglio aiutarlo. Ben dal devoto re fu conosciuto, che si salvò per lo divino aiuto. 71 La notte Orlando alle noiose piume del veloce pensier fa parte assai.
Ma nel regno infernal, dove circonda Tartaro sempre tenebroso, e dove Tra zolfi accesi Flegetonte inonda, E dove Lete innavigabil move Su l'estinto Ottoman doglia profonda Quell'empie turbe a lamentar commove, E di cordoglio e di bestemmie inferne Sentonsi alto ulular l'empie caverne.
Ebbe in quel mar la culla, Ivi erra ignudo spirito Di Faon la fanciulla: E se il notturno zeffiro Blando su i flutti spira, Suonano i liti un lamentar di lira. FOSCOLO. Ode. All'amica risanata. PLINIO, Hist. Nat. lib. 36. c.
Se ben gli occhi e l'orecchie alcuna volta vi mostran tale a i miei bassi disiri, che surgon dal mio core agri sospiri ond'è ch'al lamentar la lingua è sciolta; tosto che l'alma in sè stessa raccolta, a l'alma vostra avvien che si raggiri, in diletto si cangiano i martiri e la mia lingua a ringraziar si volta.
Caccianli i ciel per non esser men belli, ne' lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli>>. E io: <<Maestro, che e` tanto greve a lor, che lamentar li fa si` forte?>>. Rispuose: <<Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita e` tanto bassa, che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte.
Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor che lamentar li fa sì forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.
Ed è triste, sapete!... Non avrei mai creduto di dover lamentar gli anni così presto... Mi sento proprio vecchio... Dovreste rimandar la vostra partenza, dacchè non c'è più vostro nipote. Poh! Per farmi piacere. No, è meglio che vada. Per distrarvi? E... anche... Grazie... non è il secondo complimento questo... Perdonatemi, non so dove m'abbia la testa... buona sera. Tornerete a salutarmi almeno?
Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor che lamentar li fa sì forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.
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