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Aggiornato: 4 maggio 2025


Dai giorno in cui aveva riveduto nell'atrio del Grande Albergo di Stresa Folco Filippeschi, appena uscito di lutto, e s'era potuta fare amica della contessa Gioconda, la petulante Vittorina Ornavati era contentissima.

Ma che i tuoi antenati fossero scritti nel suo albergo, lo ha ben voluto ricordare. Ringrazialo della sua degnazione, come io l'ho ringraziato in tuo nome della sua sollecitudine per te. Hai fatto benissimo; rispose Aloise. Ma come poteva trovarsi iersera in casa Pedralbes, egli che non esce mai di casa senza.... sua moglie?

"Ma altro che colazione e pranzo!" dissero a due voci il Marchesino e don Annibale. "Immaginatevi, proseguì quest'ultimo, tutto quanto può esservi in un ben fornito albergo col

Entrai in un albergo ove una folla di gente ingombrava il pianterreno e il cortile, e in quella confusione non vidi più il cane. Pensai che avesse trovato il suo padrone, e ne provai vero rammarico; tanto è facile a risvegliarsi l'affetto nelle anime solitarie, che sentono il bisogno di un compagno nella vita.

Verso le nove della sera, noi entrammo in Civitacastellana, e tosto ci dirigemmo ad un albergo di buona apparenza, che era nel mezzo della piazza grande. Cenammo frugalmente; chiedemmo all'oste se fosse possibile noleggiare una vettura per andare sino a Roma. Quella domanda provocò una risposta quale noi non ci saremmo aspettata. Il Sindaco della citt

Quand'ecco stando agli alloggiamenti a Lagrussana presso Sinopoli cinquecento cavalli capitanati da Ramondo de Baux, mentre stanchi di gozzoviglia senza scolte straccurati giaceansi una notte, repente un fracasso li riscuote; gli almugaveri come torma di lupi saltano tra gli alloggiamenti; scannano, rapiscono; sconosciuto tra i gregari ammazzan Ramondo; e prestissimi dileguansi col bottino . Non andò guari che un Arrigo Barrotta tesoriere di Carlo, recando sei mila once per gli stipendi dello esercito, nella terra di Seminara albergò; stanza in quel tempo di ottocento cavalli francesi. Avutane spia re Pietro, l'adescò lor mala guardia, e più la moneta. Onde il tredici marzo a sera, ei stesso con trecento cavalli e cinquemila almugaveri calavasi chetamente da Corona: e giunto a tre miglia da Seminara, fatte posar le genti svelò il meditato colpo. Quel generoso Alaimo il contrastava. Qual lode a re, dicea, da notturna rapina, e disutile strage? Vano il pensier sarebbe di tener Seminara presso al campo nimico. Lasciata dunque la misera terra, al campo si vada: il principe di Salerno, il fior della corte di Francia, sbadati, sicuri; investisserli risolutamente; che l'audacia partorirebbe fortuna, o gloria certo. Taccion le istorie il contegno del re, le parole, che furon certo pacate, i proponimenti, forse fieri e sinistri, che gli si ribadirono in mente contro l'eroe di Messina. Ostinato a Seminara ei marciò. Dove mentr'una schiera accostavasi al muro debolmente combattuta delle guardie, gli altri occupate velocissimi le porte, troncano ogni difesa. Il re, come se pratichissimo della terra, dritto sprona all'albergo del tesoriero: la moneta pur trova, mandata al principe il innanzi. Allora, postosi fuor dalle mura, alle riscosse contro gli aiuti che potesser venire dal campo, inondan Seminara gli almugaveri. Il Barrotta, d'ordine chierico, soldato a' costumi, desto dal fracasso, lasciando una donna che seco avea, sorge, d

Entro i recessi cupi di questa reggia, atro funesto albergo di fraude e morte, a tuo piacer mi traggi; e mi vi fa svenare. Anzi, tu stesso puoi di tua man svenarmivi: mia morte, non che giovarti, è necessaria omai. Del sol morir dunque ti appaga.

Poscia che fu quel mite albergo eretto Per pensier della donna generosa, Provvide ella che attiguo un altro tetto Sorgesse a secondar vaghezza ascosa D'ammendate, che in velo benedetto L'anima aver chiedeano a Gesù sposa: Un solo tempio i duo ricovri unisce, E il mutuo canto i lutti ivi addolcisce.

Si trova nel paese un albergo, molto primitivo ed anche un caffè; avrei dovuto pernottarvi, se avessi voluto poi salire sulla vetta del promontorio, ciò che era mio desiderio, non tanto per visitare le antiche mura che si additano come resti del tempio di Circe, quanto per godere l'incantevole panorama.

Scese, dunque, e si fece condurre in un albergo dove i camerieri hanno l'abitudine di portare la camicia bianca e si assicura che la biancheria del letto è di bucato. Il naso del signor Aurelio fece, tuttavia, parecchie esperienze. Disse il babbo alla sua mimma: Una felice idea, adesso, Pina. Andiamo fuori di porta io e te. Troviamo un bel restaurant, e facciamo un bel pranzo.

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