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Per la impresa dei sicarii di Terni zecchini 2000, e furono rubati. Viaggiava a cavallo e solo: quando sentiva il cavallo stanco scendeva, e comperavane un altro: se ricusavano venderglielo ei se lo toglieva, dando qualche pugnalata per giunta.

E qui sfilò, come suol dirsi, la lunga corona, dicendo essersi finto settario e, venuto in sospetto del congiurato Cacanastri, aver pensato bene con una pugnalata spicciarsi di lui. E quindi narrò ciò che sapeva intorno alla congiura ed alla adunanza della prossima notte.

Poi gli tagliarono il naso ed il dito mignolo, e chiesero settantamila ducati, poi, come invece del danaro, vennero i bersaglieri, lo ammazzarono con una pugnalata nello stomaco. Fu allora solo, che la pallida Alfonsina dagli occhi cisposi, si decise a sputare quel po' di sangue roseo che le rimaneva nelle vene e partì un anno dopo di lui.

Cosa è successo mai? Che l'abbiano pugnalata per impadronirsi di lei? Ah! miserabili!... Sa che io sono qui? chiese Notis dopo qualche istante di silenzio. Non ti ha mai nominato ma deve saperlo. Non ha parlato altro che di Abd-el-Kerim. Il greco fece un gesto d'impazienza e digrignò i denti come una jena. Sempre quell'uomo esclamò con rabbia. Che non l'abbia a dimenticare mai adunque?

Poi a notte alta m'ero strascinato laggiù, avevo di lontano vista la finestra gialla di luce, e me n'ero tornato via senz'ardire di avvicinarmi, colpito in pieno petto da una pugnalata. Che cosa dunque sarebbe stato di me s'io l'avessi un giorno incontrata? Pure anche questo era accaduto! Un unico pensiero: salvarmi fuggendo. Ma un bisogno più possente aveva vinto.

Spinello, lesto come una tigre, gli fu addosso col ginocchio, e afferrata la spada sotto gli elsi, gli piantò il troncone nella gola, prima che quell'altro potesse menargli una pugnalata attraverso il costato. I famigli del Buontalenti erano accorsi al frastuono. Tra i primi era la Cia. Vergine santa! gridò ella atterrita. Che è ciò? La mia signora?...

L'immagine della zia, pugnalata forse per mano istessa del marito, venne a spaventarla; e si pentì d'aver osato recarsi in quel luogo. Ma il dovere trionfò della paura, e continuò a camminare. Tutto era calmo. Finalmente le colpì gli sguardi una striscia di sangue sulla scala; le pareti e tutti i gradini n'erano aspersi. Si fermò sforzandosi di sostenersi, e la sua mano tremante lasciò quasi cadere il lume. Non sentiva nulla; quella torre non pareva abitata da anima viva. Si rimproverò mille volte di essere uscita; temeva sempre di scoprire qualche nuovo oggetto d'orrore; eppure, prossima al termine delle sue ricerche, non sapeva risolversi a perderne il frutto. Riprese coraggio, e giunta alla torre, vide un'altra porta e l'aprì. I fiochi raggi della lampada non le lasciarono vedere che mura umide e nude. Entrando in quella stanza, e nella spaventosa aspettativa di ritrovarvi il cadavere della zia, vide qualcosa in un canto, e colpita da un'orribile convinzione, restò alcun tempo immobile. Animata quindi da una specie di disperazione, si accostò all'oggetto del suo terrore, e riconobbe un vecchio arnese militare, sotto al quale erano ammucchiate armi. Mentre si dirigeva alla scala per uscire, vide un'altra porta chiusa di fuori con un catenaccio, e dinanzi alla quale si vedevano altre orme di sangue: chiamò ad alta voce la zia, ma nessuno rispose. «Essa è mortasclamò allora; «l'hanno uccisa; il suo sangue rosseggia questi gradiniPerdè tutta la forza, depose il lume, e sedette sulla scala. Dopo nuovi inutili sforzi per aprire, scese per tornare alla sua camera. Appena fu nel corridoio, vide Montoni, e spaventata più che mai, si gettò in un angolo per non incontrarlo. Gli sentì chiudere una porta, l'istessa ch'ella avea gi

Senza di ciò non è più l'accusa, ma è la pugnalata nella schiena. Io mi posso salvare dal ladro, ma non dal Procuratore del Re, se mi ruba la mia fama! «Capitolo secondo. Egli che si è vestito da mendicante racconta una storia. Il signor Marinetti sa molte storie.

Poco dopo ci si avvicinarono alcune donne. Oh miracolo! si disse noi altri. Purchè non vengano a darci una pugnalata in nome di Maometto! E ci tenemmo sull'avviso. Erano invece povere malate, smunte, che avevano appena la forza di reggersi in piedi e di tener su il braccio per coprirsi il viso col caic; fra le quali una giovane, che gemeva da metter compassione, non lasciando vedere che un occhio azzurro velato dalle lagrime. Capii che cercavano il medico e accennai dove dovevano andare. Una di esse, spiegando la parola col gesto, mi domandò se si pagava. Risposi di no. Allora s'avviarono vacillando verso la tenda del medico. Volli assistere al consulto. Che cosa vi sentite? domandò il signor Miguerez, in arabo, alla prima che si presentò. Un gran dolore qui, rispose, indicando una spalla. Che cosa ci avete? (Non ricordo che cosa abbia risposto). Bisogna ch'io ci veda, disse il medico; scopritevi un momento. La donna non si mosse. Ecco il gran punto! Ho una cosa qui, più sotto, più sopra, di qua, di l

Non mi dir altro, Maurizio, non mi dir altro! gridò ella, fremendo. Tu hai ragione, hai ragione, hai sempre ragione. Ma ho sofferto tanto! Una pugnalata al cuore, in quel momento, mi sarebbe piaciuta di più. Ah, sento che l'anno incomincia male, assai male. Superstizioni, non vi pare? mormorò egli, sforzandosi di sorridere. Chi sa? diss'ella, traendo un sospiro.