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Ma non voglio parerti desideroso di salvarmi con un sotterfugio dai lampi della tua terribile spada. Mi hai mortalmente seccato, e non vedo l'ora di farla finita. C'è Pilade, in casa? Venga lui ad assisterci; gli diremo in pochi salti e brutti il nostro bisogno, e sotto i suoi occhi c'infilzeremo come due ranocchi. Ti va? Mi va. Ohè, Pilade! Pilade non indugiò a comparirci davanti.

Indi prendendo la mano della duchessa, e stringendogliela convulsamente, con voce concitata, tremante: Se sapeste ciò ch'io penso, donna Livia, vi farei paura!... Mia sorella... donna Maria.... Ebbene? Io la odio! Vorrei vederla infelice! Ah che anche vivendo non potrò salvarmi, la mia anima è perduta!... A che vivere dunque?

Che ho fatto? Che cosa accade? che altra sciagura si prepara? che desolazione si rinnova? che abominazione ritorna? Non so più, non distinguo più. Non so quel che farò per tentare di salvarmi. Non so quel che farò per finire di perdermi. Sono presa al petto, sono presa al capo, tutta un dolore, trafitta dai miei stessi gridi che ricaccio dentro serrando i denti, messa in brandelli e viva come una preda lasciata dalla bestia gi

Ed escì dall'oratorio. Mentre attraversava il giardino: «Ohimè! dicevasi, bisogna che io pensi a salvarmi per mio figlio.... Ah! non è che brami vivere!... Tante volte desiderai morire!... Devo rammentarmi ciò che dissi a donna Rosalia.... Amori, delirii, tutto passa, tutto finisce.... Dovrei aver riflettuto sulle passioni per gli altri soltanto e non per me.... , mi farò coraggio.... Iddio mi ajuter

Che?... Mi baci? esclamò la poveretta allontanandosi e fissandolo con uno sguardo in cui, oltre alla meraviglia, c'era dell'amarezza, e quasi della paura. Mi baci? Povera donna!... hai voluto salvarmi! Ella continuava a fissarlo con un'espressione indicibile di stupore e d'angoscia. Ma perchè mi guardi così?... Che hai?...

«Ma la confusione, l'urlìo, il trambusto erano tali, che non potei essere udito, e dovetti ripetere più volte: « Sentite! sentite! Dacchè non soffro nulla, è segno che il veleno è localizzato. Amputando la mano si può forse salvarmi.

Se non mi ama, avrò almeno la forza di partire, e di secondare i progetti di mio zio. Se non mi ama, che m'importa in quale angolo devo portare le mie ossa? Contessa Savina Brisnago, ecco un uomo in vostra balìa; potete salvarmi od uccidermi. Se i vostri occhi non mi hanno ingannato, voi mi amate.

Io dovrò fuggire, salvarmi, esclamò Curzio, mentre i miei fratelli rimangono in carcere, colla morte sospesa sui loro capi? Essa non si attendeva quella resistenza; tremò che qualche ostacolo sopraggiungesse a frapporsi alla salvezza del figlio, e cercando un mezzo d'indurre Curzio a seguirla, esclamò: I tuoi compagni! anch'essi saranno salvi. Anch'essi?

fatto oltraggio perdonarsi deve? A torto mi lamento? ingiusta è l'ira? O pur debbo cercar con ogni ingegno Scacciar dal mondo il regnatore indegno? Trarlo di vita io ben potei sovente Con questa man: ma dove poi salvarmi? Or s'io l'uccido, infra la vostra gente, Consentendolo voi, posso ritrarmi; Ucciderollo, e di sue membra spente Al fin godrò: voi moverete l'armi.

«Spietatodiceva Rogiero «mi augura la pace, e non vuole porgermi la mano per aiutarmi; mi respinge dal luogo dove voglio salvarmi, dicendomi, che quella non è la via, e non me ne accenna un'altra. Ma guarda una volta la tua creatura, Dio onnipotente!