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Tutt'a un tratto fui scosso da una musica bizzarra che non capii subito di dove venisse. Erano campane che suonavano un'arietta allegra con note argentine, le quali ora scoccavano lente che pareva si staccassero a fatica l'una dall'altra, ora prorompevano in gruppi, in fioriture strane, in trilli, in scoppi sonori; una musica saltellante e piena di ghiribizzi, che aveva qualcosa di primitivo come la citt

Toccato! pensò Filippo. Quindi rispose: No! Eppure, si ricorda quella sera che andai alla Fenice l'inverno scorso, con la mamma e gli zii? Lei era nel palco della Montegalda, che aveva un così bel diadema di brillanti sui capelli neri; e qualcuno mi disse che lei era innamorato della contessa. Io guardai attentamente e capii che avevano ragione.

Un orribile sospetto mi afferrò subitamente e capii quanto la mia promessa fosse stata imprudente. Certo egli non aveva potuto scrivere il racconto, e con la sua facilit

A venticinque anni, nella mia condizione, il trovar un uomo come lui, che si accendeva sul serio per me e che mi offriva il suo nome, era, e lo capii, una fortuna, e una grande soddisfazione. Non lo amavo, ma provai per lui un grande affetto.... Serio, quasi solenne, e insieme pauroso. E dopo? Dopo? Adesso? Gli voglio molto bene. Siede al pianoforte. Un silenzio.

Non è un guanto della mamma? mi domandò Maria. Rendimelo, rendimelo. Voglio portarlo io alla mamma.... Ho di tutto il resto un ricordo indistinto, come d'un sogno. Calisto, il vecchio guardiano, mi parlò di tante cose; e io non capii quasi nulla. Più volte mi ripeté un augurio: Un maschio, un bel maschio, e Dio lo benedica! Un bel maschio! Quando noi fummo fuori, Calisto chiuse la casa.

Un cameriere, quello stesso che avevo sentito parlare, mi accompagnò su in una camera, e poichè s'era accorto dal mio sorriso che dovevo essere suo compaesano, mi domandò con bel garbo: "Finisce di arrivare?" "Finisce di arrivare?" domandai alla mia volta stralunando gli occhi. Su quel subito non capii che cosa volesse dire.

Chi non ha visto piovere a Londra, non ha visto Londra; ed io ebbi questo piacere la mattina che andai a vedere il tunnel sotto il Tamigi. Capii allora come con quel tempo, si possa esser presi dalla tentazione di tirarsi una pistolettata.

Una volta, accorso dalla mamma per domandarle la spiegazione di non so che cosa, la trovai che piangeva, pur continuando a leggere. Mi fermai a pochi passi da lei, non osando di avvicinarmi. Che hai? Perchè piangi, mamma? Dalla sua risposta capii che la faceva piangere quel libro. Buttalo via, le dissi, è un libro cattivo! No, è anzi un bel libro, rispose.

Enrico IV. , con questa differenza: che li ho fatti grigi qua, io, da Enrico IV, capisci? E non me n'ero mica accorto! Me n'accorsi in un giorno solo, tutt'a un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento, perché capii subito che non solo i capelli, ma doveva esser diventato grigio tutto così, e tutto crollato, tutto finito: e che sarei arrivato con una fame da lupo a un banchetto gi

Un soldato decrepito scaldava al sole il suo magro corpicciuolo e parecchie medaglie, tra le quali spiccava la stella della Legion d'onore. Chiesi al mio cicerone se quello fosse un soldato del primo Napoleone. , mi rispose, delle ultime campagne del grande Impero. E quella decorazione? , è decorato; gli hanno reso giustizia. Per qual fatto d'armi? Per nessuno; l'ha avuta tre mesi fa; mi rispose il cicerone corazziere. Capii così in digrosso, che, dopo un certo numero d'anni d'invalidato, si acquista il diritto alla stella. È una decorazione d'anzianit