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Non men se l'ardua chiave intrudi ed agiti nei giri arcani di ferrato scrigno, senti del morto fabbro uscir lo spirito, che ti parla così dal vecchio ordigno: "Vivi nell'opra tua, garzon, se il vivere ti piace e il viver breve anche t'è grave: o in marmo o in tela o in un pensier recondito o di mestizia in un lavor soave

Dovunque metteva i suoi denari, ivi andava la palla. Quando le parve di aver vinto abbastanza aveva le mani cariche; sul suo posto alla tavola c'era un mucchio d'oro, d'argento e di biglietti ed ella stava ritirando dai numeri con rastrello maldestro l'ultima vincita lasciò tutto per un istante sul «pari», mentre deponeva l'imbarazzante ordigno.

Quel giorno Rosilde gli gettò come una sfida queste dure parole: Per far tanto armeggio bisognerebbe almeno sapermi rifare questo ordigno guasto. E picchiava coll'indice sul suo seno ansimante per l'asma, eh! che ne dite, patria? Lo spero, rispose gravemente il De Emma con una sicurezza che non era punto una simulazione. Davvero? ebbene proviamo.

La parola tribade aveva pure altra volta un diverso significato, serviva a designare le donne che, in mancanza d’un uomo, ottenevano il godimento sia per mezzo del dito, sia introducendosi negli organi genitali un ordigno di cuoio. I Greci chiamavano quest’ordegno Olisbos, pare che le donne di Mileto se ne servissero molto.

Mastro Bernardo capì che quell'utile ordigno qualcuno lo aveva buttato dalla finestra, e che questo messer qualcuno non era un tale a cui mettesse conto la loro ascensione. E fin qui la prova della sua intelligenza non offriva niente di strano. Ma il buono venne subito dopo, e fu una vera alzata d'ingegno, che doveva raccomandare il suo nome alla memoria dei posteri.

Senza contare i maledetti scherzi che fanno i raggi del sole nelle matasse delle nuvole! Sembrano forbicioni d'oro, brutti come quelli del giardiniere che tagliano i bei rami d'acacia fiorita sulla colombaia! Ogni volta che il giardiniere s'avvicinava con quel brutto ordigno la bella Vluruuum s'immalinconiva non tubava più. Pagiolin pensa a Vluruuum... Tra due ore! due ore e mezzo al massimo, quanti baci piccoli, piccoli, minuti, minuti e quanti smorfiosi strofinamenti di collo per togliersi l'un l'altro amorosamente gl'insettucci! E quante ciarle! Trionfo! Pagiolin potr

Per esser grande l’uom creò la macchina, e la rese perfetta in ogni ordigno. Nervi d’acciajo le donò; ed in vero parve ad essa donare anche il pensiero. Ingranaggi, stantuffi, anse, cilindri, tutto in essa ebbe schiavo al suo dominio: quand’egli volle e comandò, il motore battè col soffio d’un possente cuore. E la macchina fu pari a una femmina bella, asservita a lui da un incantesimo.

91 O maladetto, o abominoso ordigno, che fabricato nel tartareo fondo fosti per man di Belzebù maligno che ruinar per te disegnò il mondo, all'inferno, onde uscisti, ti rasigno. Così dicendo, lo gittò in profondo. Il vento intanto le gonfiate vele spinge alla via de l'isola crudele.

Poi disperatamente andava a casa, e non avendo danar nello scrigno, va rovistando masserizie e vasa, argenti e gioie, con il viso arcigno. Di cuffie e merli fa la cassa rasa per far dei pegni, ovver con qualche ordigno va guastando le toppe del fratello, e soldi invola e gemme e drappi a quello.

Esaminatelo attentamente il grande ordigno civilizzatore studiatelo in ogni sua parte, in ogni suo accessorio poi fate bene il vostro computo, e ditemi quanti milioni di schiavi sieno necessariamente aggiogati e stritolati alle ruote di questo carro emancipatore!