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Ebbe una lunga discussione col Lori, ma bentosto quest'ultimo le fece un viso arcigno, e disse perentoriamente, "Son più vecchio di lei, perciò devo saper più di lei;" ma Alice non volle convenirne se prima non le avesse detto quanti anni aveva. Il Lori non volle dirlo, e la loro conversazione cessò.

Luisa aveva ascoltato questo racconto con viso arcigno, e a modo d'incredula. Finito ch'egli ebbe, così alla trista riprese: Io non vo' dire, che il Conte sia un santo. Dio me ne guardi! Ma questo perpetuo vituperare che voi fate vostro padre, non vi ha recato altro che danno... E come lo vitupero io?

Il cocchiere dall'antica livrea non era l'impettito auriga superbo, arcigno, pretenzioso, che anticipa dalla cassetta le borie di chi sta in carrozza; ma invece era un vecchietto gaio, lindo, arzillo, il quale aveva servito alle nozze del conte Giovanni e veduta nascere Maria.

La contessa Gisella ritornò molto tardi dalla sua impresa ecclesiastica. Era contenta dei fatti suoi, e non mostrò di badar più che tanto al muso del generale, che all'arrivo di lei aveva creduto necessario di ridiventare più arcigno. Portava notizie della funzione, e le snocciolava allegramente al signor di Vaussana. Aveva veduto tutto, osservato tutto, con l'attenta curiosit

Tutti in fatto cominciarono le risa più grasse; ma Luchino no; anzi, con un piglio arcigno se altra volta mai, lo rimbrotta delle insoffribili sue petulanze, e comanda a mastro Impicca (personaggio il quale seguitava la Corte), che lo conduca davanti a quel casino istesso, e senza più, lo appicchi per la gola. Indi invita i commensali a vuotar col

I confronti tra questo primo attore e parecchi dei nostri italiani, tornerebbero forse a suo danno. Lascio Gustavo Modena, quel divino artista, che fece tutto bene, entrando, per dir così, nella pelle de' suoi personaggi; contenuto a forza nel Cittadino di Gand, arcigno nel Filippo, crudele e bigotto nel Luigi XI, terribile nel Sampiero, epico nel Saul, e sempre e da per tutto quel che voleva essere, non una linea di meno, o di più. All'altezza del Modena non era mai giunto, e forse non giunger

Ma non patí ch'appresso gli andassi, ché mi fece un viso arcigno, come quel giorno; e, minacciando forte, parlava da ubbriacco. E tremo ancora. LÚCIA. E questo è vero? Oimè! FRONESIA. Cosí fosse altrimenti! LÚCIA. E che fará? FRONESIA. Potrebbe venir qui con una schiera di quei suoi soldatacci; e tôrti a forza e far quello che vuole e porti poi in vergogna del mondo. LÚCIA. Oimè meschina!

S'alzò, andò in uno stanzino dove teneva le armi, staccò da un chiodo una rivoltella nella sua custodia, e se l'affibbiò alla cintola.... Era quasi calmo. Ritornò nello scrittoio, e sonò un campanello: poco dopo comparve donna Maricchia: la cameriera aveva il viso arcigno secondo il solito. Il cavaliere? È uscito. Dov'è andato? Matteo l'incontrò nella via de' Ficarazzi.

Tognetti, niente spaventato dal volto arcigno, dai biechi sguardi, dalle fiere parole del processante, volendo almeno vendicarsi collo scherno, che è l'ultima sfida dei vinti, si mise a ridere, e disse: Queste sono tutte bugie: ed io non credo un'acca di quanto mi dite. Nessuno de' miei compagni è capace di un simile tradimento.

Assassino!» E dietro lei un altro fantasma ancora più pauroso; un vecchio burbero, arcigno, colla collera e la minaccia negli occhî: suo padre, ch'egli avrebbe potuto salvare dall'apoplessia, e non volle, e che ora sapeva tutto, e gli diceva con quella voce di spettro: «ParricidaEmilio fece un moto, come per fuggire: ricadde: mandò un gemito.