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Il suo creditore si chiama? Cherubino Dolci, via Poslaghetto, N. 12. Un cherubino vero, della stoffa su cui si tagliano gli angioli custodi dei figli di famiglia. Un usuraio, un briccone.

Senza contare i maledetti scherzi che fanno i raggi del sole nelle matasse delle nuvole! Sembrano forbicioni d'oro, brutti come quelli del giardiniere che tagliano i bei rami d'acacia fiorita sulla colombaia! Ogni volta che il giardiniere s'avvicinava con quel brutto ordigno la bella Vluruuum s'immalinconiva non tubava più. Pagiolin pensa a Vluruuum... Tra due ore! due ore e mezzo al massimo, quanti baci piccoli, piccoli, minuti, minuti e quanti smorfiosi strofinamenti di collo per togliersi l'un l'altro amorosamente gl'insettucci! E quante ciarle! Trionfo! Pagiolin potr

Le donne ogni giorno tagliano i piccoli nodi che si formano tra le mani, nel dipanare l'intricata matassa della vita, con quella piccola spada, che hanno sempre in tasca, sul tavolino, in letto, da pertutto; e che si chiama bugia. Emma, non mentire mai a tuo marito!

Le spugne si possono pescare in due modi: nel primo, gli uomini adatti a ciò, si tuffano sott'acqua, armati d'un grosso coltello, col quale tagliano le spugne aderenti agli scogli: il secondo sistema consiste nel lanciare su questi animali una specie d'uncino che vi si attacca e le strappa.

Come un cane fedele guida un cieco, Pagiolin ha guidato l'aquila di ferro e tela accecata dalla bufera. Ora volano insieme a trecento metri sopra i lavori febbrili d'un ponte ferroviario sul Piave. Pagiolin vede le grandi gabbie di ferro che partoriranno i pilastri. S'accendono le lunghe lame azzurro-violette dei proiettori che tagliano geometricamente la notte.

ARMELLINA. Quando, padrone, vi sommergeste in mare, non vedesti alcun pescespada che ti passa da un lato all'altro, e i pescirasoi che ti tagliano la faccia, e le balene che ti inghiottono vivo? VIGNAROLO. Se avessi incontrato questi, mi avrebbono ferito o morto. Ma subito che son riposato un poco, vo' maritarti. ARMELLINA. E chi mi volete dare? qualche bel giovane?

«Io non raccomando la lettura di quest'opera straordinaria ai giovani che tagliano il loro pane quotidiano in tartine; ma prego i poeti, questi uomini tanto felicemente dotati di pazzia, di fermarsi davanti a questa immagine: Sotto la volta altissima, la luce azzurra della notte si ritirava lentamente, come una donna cerimoniosa che esce, indietreggiando, dalla terrazza, facendo inchini e abbassando in cadenza le braccia da cui pendono cenci.

Posatevi un istante sulle due linee che ne tagliano le punte; andate dall'una all'altra; poi guardate l'assieme della lettera, guardatela d'un sol colpo d'occhio, esaminatene tutti i profili, afferratene tutta l'espressione.... e ditemi se non siete paralizzati, se non siete vinti, se non siete annichiliti da quella vista?!?! Ecco. Io vi scrivo qui tutte le vocali: a e i o u Le vedete?

Il Demonio lusingatore O laceranti fischi, bei lampi a zig-zag!... Sono fosforee forbici di streghe, che tagliano il velluto e l'orpello delle nuvole, con ebbrezza squarciando i palpitanti panneggiamenti delle tenebre seriche per farne il mio sudario?

E sentivo cadere le sue lacrime sul mio capo... Ah, un anno di vita miserabile non m’avrebbe maturata come ciascuna di quelle. Rientrando a casa con lui, mi pareva di tornare dal fondo del dolore, sfiorita, senza più giovinezza. Che altra ghirlanda avrei potuto portare, dopo? Sono qui, quelle lacrime, sono qui dentro, tutte, indurite, divenute diamanti che tagliano. Costanza.