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Verranno contro di noi, i nostri successori; verranno di lontano, da ogni parte, danzando su la cadenza alata dei loro primi canti, protendendo dita adunche di predatori, e fiutando caninamente, alle porte delle accademie, il buon odore delle nostre menti in putrefazione, gi

Il signor Commendatore non potè in quel punto trattenersi dal ridere sotto i baffi, parendogli che nella cadenza il suo Mefistofele avesse una stecca falsa. C'è un po' di ruggine in gola; che vuole? non sto in esercizio; ripigliò quell'altro, che notava ogni cosa. Orsù, dunque, e beva caldo.

Alla destra del plotone, che procedeva con ordine ed al passo, vedevasi Maometto, creato per quel giorno direttore della festa in luogo del tenente; egli portava in testa l'elmo arcuato, sul pelo nero del quale sfavillava in acciaio la croce sabauda: la giubba militare, diventata un po' stretta, delineava il robusto profilo del suo torace e il fodero picchiava ad ogni movimento contro i calzoni di fustagno, con una cadenza misurata e precisa.

E così, fiol mio, cominciò la Giustiniani dopo finiti i saluti, parlando con voce più debole e tremante, ma pure conservando la cadenza spiccata e lenta delle parole, che parevano altrettante punture; e così, fiol mio, i me dise che femo dei gelosi in casa Castelguelfo. Andrea guardò serio la vecchia senza rispondere.

Ella in quel momento, col gomito fermo, alzava ed abbassava in cadenza la mano, percuotendo leggermente il velluto del davanzale con un occhialino di madreperla, raccomandato all'anulare da una sottil catenella d'oro.

Arrivai a Saragozza a notte avanzata, e scendendo, mi colpì subito l'orecchio la cadenza particolare colla quale parlavano i vetturini, i facchini e i ragazzi, che si disputavano la mia valigia.

Gli bisognava respirare largo, muoversi a precipizio, in cadenza coll'allegra torma dei suoi nuovi pensieri.

Era la voce dell’Areopagita. Il quale a sua volta trasse la bella nella danza. Egli ballava tenendo il braccio sinistro arcuato su ’l fianco, battendo il piede ad ogni cadenza, cercando parer leggero e molle come una piuma, con atti di grazia così goffi e con smorfie così scimmiescamente mobili che in torno a lui le risa e i motti dei pulcinella cominciarono a grandinare.

Insomma, continuava la Giustiniani, pronunciando sempre le parole con una cadenza lenta e spiccata, anche quel toso l'è un desperadon!... Alla larga, fiol! alla larga! Ma... e il tutore della signorina? Non so proprio chi sia; ma dovrebbe essere appunto quella buona lana di suo fratello!

Chi ha la mala abitudine di scrivere la notte, conosce certo a prova il supplizio dei suoni. O versi o prosa, quando egli smette di lavorare e cerca il sonno, sente la cadenza ritmica della strofa o del periodo, risonargli stucchevolmente nel cervello. Larve di strofe e di periodi, metri e frasi, senza parole e senza pensieri, contorni armoniosi vuoti di sostanza armonica, che ingombrano la mente e li spossano più che non faccia la cosciente attivit