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Chi ha la mala abitudine di scrivere la notte, conosce certo a prova il supplizio dei suoni. O versi o prosa, quando egli smette di lavorare e cerca il sonno, sente la cadenza ritmica della strofa o del periodo, risonargli stucchevolmente nel cervello. Larve di strofe e di periodi, metri e frasi, senza parole e senza pensieri, contorni armoniosi vuoti di sostanza armonica, che ingombrano la mente e li spossano più che non faccia la cosciente attivit

Il direttore batte di nuovo la bacchetta sul leggìo, fa un segno speciale al contrabasso di sinistra, che non smette dal voltare pagine di musica, e.... tac-tac si affronta una indemoniata sinfonia di Berlioz, nella quale tutti hanno da sudare un paio di camicie, specialmente il contrabasso, che nell'orchestrina limitata, deve sostenere quasi tutto il motivo dominante.

Avanti, avanti, il nemico dalla quarta parallela spicca un camino nuovo verso il piede della cortina, bersagliato furiosamente dai nostri lo smette per ripigliarlo più tardi, ma non può protrarlo di l

Dopo essere stato larva per un dato tempo, l'insetto fa un altro mutamento; smette di mangiare, di muoversi e muta forma. Allora intorno al suo corpicino si va formando una specie di scorza o involucro, dove egli riposa come dentro una scatola; e spesso, oltre a questo involucro, c'è un guscio particolare che l'insetto fabbrica da .

Ma Pipino non veniva: ormai di argomenti umani il Papa era giunto al verde; e' fu mestieri ricorrere ai soprannaturali, che non riescono mica difficili come ordinariamente si crede; su questa strada basta avere il coraggio di movere un passo che poi si va innanzi a miglia senza manco accorgersene: il Papa smette pertanto di scrivere, e comincia San Pietro. Questi piglia le mosse coll'affermare sapersi nell'universo mondo presente e in quell'altro essere i Franchi suoi figli adottivi, e primo fra tutti i popoli fino alla consumazione dei secoli; egli parlare in suo nome solo, bensì anco in quello della Vergine, degli Angioli, dei Troni, delle Dominazioni, dei Martiri, dei Confessori, di tutta insomma la milizia celeste; e non parla unicamente al re Pipino, ma bene anco ai baroni, vescovi, abati, preti, monaci, governatori, all'universo popolo senza pure ometterne uno solo, e impone a quanti sono, che badino bene di non lasciare manomettere il gregge di Cristo, il popolo d'Isdraele, altrimente non ci ha rimedio, le anime loro andranno perdute nel fuoco eterno, ed egli saperlo di certo; nel regno dei cieli bisogna renunzino a entrare perchè così aveva disposto la santissima Trinit

Per il padre o la madre si chiudon tutti meno uno, per un cugino se ne chiude un solo, per un fratello due; e via discorrendo. Uso, c'è da credere, molto antico, e che dura ancora perchè in quel paese nessun uso si smette per capriccio, e si cangia soltanto quello che importa seriamente di cangiare, e dopo essersi arcipersuasi che si cangia in meglio.

Non basta: un paragone piú sottile, che fece fortuna, è tra le donne e un mazzo di carte. Di queste il matto da tarocchi risponde alla testa di quelle: quelle hanno i denari e li sciupano nelle gioie; le spade piccoline le portano tra i capelli e tengono uno spadino ai fianchi; nascondono i bastoni sotto i ciuffi; attaccano coppe alle borse dei mariti; e cosí via. il satirico scrittore smette di saltellare fino a che si ricorda essere inutile discorrere contro le donne, alle quali non bastano ad aprire gli orecchi, non che i consigli ed i frizzi, i lunghi e i gravi pendenti.