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Esaminato il passato e il presente della Monarchia Sabauda, che restringeva la libert

Anche a Palermo, com'era naturale, tramavano i fautori della monarchia sabauda e gettavano contro i Mille la diffidenza tra la popolazione, spingendola ad un'annessione intempestiva. Essi mi obbligarono di lasciar l'esercito sul Volturno alla vigilia di una battaglia per recarmi nella capitale della Sicilia a placare quel bravo popolo, suscitato dai cavouriani agenti.

Alla destra del plotone, che procedeva con ordine ed al passo, vedevasi Maometto, creato per quel giorno direttore della festa in luogo del tenente; egli portava in testa l'elmo arcuato, sul pelo nero del quale sfavillava in acciaio la croce sabauda: la giubba militare, diventata un po' stretta, delineava il robusto profilo del suo torace e il fodero picchiava ad ogni movimento contro i calzoni di fustagno, con una cadenza misurata e precisa.

Un cenno di approvazione del generale gesuitico e del suo segretario, all'onorevole menzione fatta da un membro rispettabile dell'Ordine, fece rintuzzare alquanto l'alterigia del Cardinale, mentre ringalluzzì l'ardimento del Monsignore, il quale più francamente di prima riprese: «Noi siamo in circostanza di dover temere più dai nostri nemici di dentro che da quei di fuori. Quella volpe di Monarchia sabauda, mentre si protesta umilissima figlia della santa Sede, distrugge il nostro esercito, si fa padrona delle nostre province e delle nostre sostanze; e siatene certi, essa non si fermer

L'insieme di questi fatti, proprî della destra e della sinistra sotto la dinastia Sabauda e le considerazioni che suggeriscono non mi permettono di consentire col Baer, che all'opera deleteria del regime borbonico contrappose quella «di una dinastia leale e conscia dei proprî doveri, sotto la quale la Sicilia ha veduto raffermate ed estese le franchigie politiche, che tanto le erano a cuore; il che ha dato al governo una forza ed una autorit

La pagina di storia che si scrisse dalla Monarchia Sabauda in quell'anno fu tale che vorrebbe la penna d'un Tacito e intinta nel sangue; ed è di quelle che gli uomini dovrebbero rileggere ogni qualvolta sentono a infiacchirsi nell'animo loro l'abborrimento della tirannide, e le madri ripetere ai figli perchè v'imparino quali possano essere le sorti d'una terra non libera.

Composti però i camorristi della feccia inferiore del popolo, e per la maggioranza pasto da preti, essi abborrivano noi, rappresentati dal clero come eretici; ma più di noi, i piemontesi, cioè coloro che dipendevano direttamente dalla monarchia sabauda, tutta gente non popolo, come noi. E tale odio inveterato menomò forse il danno che la camorra avrebbe potuto fare all'esercito meridionale.

Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte e la Casa Sabauda! Quel principato italiano doveva trasformarsi in principato Nazionale; la monarchia dovea farsi rivoluzionaria; i repubblicani unitari dovean persuadersi che la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore; e la monarchia si pose allo esperimento dei fatti.

Frattanto ogni sollecitudine era spinta sino al ridicolo dagli aspiranti al merito di propaganda e d'intrighi per la monarchia-messia, cioè sabauda, i quali avean usato i più ignobili e gesuitici espedienti per rovesciare Francesco II e sostituirlo.