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La leggenda non ha nulla da dirci intorno a ciò; la cronaca sola ci racconta che ne' primi anni del dominio di casa Savoia quella via sotterranea fu chiusa perchè le claustrali non avessero modo di frodar la gabella. Oh secolo decimonono, secolo di prosa!

In grazia dei «monsieur» serviti a tutto pasto e con ogni razza di gallonati, ho potuto uscir primo dalla gabbia, trovare il meno peggio dei posti nel treno francese, e schiacciarmi un altro sonnellino attraverso la Savoia. Nella stazione di Ambérieu, dove giungemmo a giorno chiaro, ho bevuto un latte, che meriterebbe il viaggio da solo.

Garibaldi, imbarcandosi a Quarto, aveva inalberato la bandiera collo scudo di Savoia; tanto che alcuni cittadini i quali non credevano in quella bandiera, non vollero imbarcarsi, ed altri scesero a Talamone. Sul finire del luglio 1860, il mondo ufficiale gli suscitò ostacoli per passare il faro.

Ma il Duca di Savoia, che colle brigate Cuneo e Regina si era avanzato alla testa di tutti, si trovò arrestato dal melmoso letto di quei piccoli torrenti che si scaricano più in basso nel fiume Tione.

Questo risultato ebbe le più fatali conseguenze. Nello scoraggiamento e nel pericolo di quelle ore, fu decisa l'immediata ritirata su Goito. Per la via di Roverbello marciava in ritirata l'esercito piemontese; chiudeva la marcia il duca di Savoia.

Tutte le riserve erano state impegnate. Il Duca di Savoia, dopo avere avuto feriti a morte tre cavalli, appiedato, mantenevasi alla testa degli avanzi dei suoi battaglioni con singolare intrepidezza. Ma l'eroismo non poteva più rimettere le sorti della giornata.

L'Italia poi, liberata dalla pressione dell'Austria, rafforzò l'alleanza colla Prussia, la quale era divenuta la prima potenza del continente, fiaccata la Francia, e inseguiva ora in Germania gli stessi ideali che aveva, in Italia, inseguito la Savoia.

Ed allo Sforza ucciso succedé tranquillamente Gian Galeazzo suo figliuolo, fanciullo, sotto la tutela di Bona di Savoia, madre di lui; e si vedrá qual destino egli avesse poi, e qual traesse a tutta Italia. A Pier de' Medici, morto nel 1469, eran succeduti Lorenzo e Giuliano, figliuoli di lui, nelle ricchezze e nella potenza indeterminata di lor famiglia.

Non vi dirò di molti principi che v’intervennero. Ricordo fra’ più illustri Amedeo quinto, principe di Savoia, del quale tutti esaltavano non che il valore guerresco, l’animo gentile, e la protezione alle arti belle. E infatti a Roma aveva condotto con dal suo Stato, com’io pur vidi, valenti artisti d’ogni maniera ad ammirarne le grandi opere, e a quelle ispirarsi per commetter loro grandi lavori. Noi italiani, quei molti in particolare che eravamo in vesta di pellegrini (e a me piace, vedete, con questo abito di ritornare alla patria) uomini e donne solevamo raccoglierci a cento a cento fuor delle mura. Di l

Il quale morto poi senza figliuoli , e cosí spenta in lui l'antica schiatta d'Aragona, disputossi la successione e passò a Ferdinando principe di Castiglia . Non ci possiam fermare a tutti questi, mediocri per e per potenza, e che, tranne alcune contese e piccole guerre con gli Angioini di Napoli, non importarono nelle vicende d'Italia. Piemonte. Casa Savoia.