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, come parente di Gian Aloise; rispose il Fiesco, ridendo. L'ho ben capito io, il suo giuoco. Gian Aloise è un gran signore, ha voce in capitolo laggiù, ed anche più verso qua, nei consigli del re Cristianissimo. Mostrarsi cortese ai Fieschi era un bell'accorgimento, ed assai naturalmente suggerito al re Cattolico, che correva il rischio di perdere la corona di Castiglia e Leone, se il re Cristianissimo non concedeva la sua amicizia a lui, ma in quella vece a Filippo d'Austria e alla consorte Giovanna. E chi sa? forse ancor oggi Ferdinando può credere la partita non del tutto perduta, ed un Fiesco esser buono ancora a qualche cosa. Vedremo, vedremo; soggiunse il conte, che pareva riscaldarsi al giuoco anche lui. Certo, se la parola di un uomo può servire a vincerne un altro, io dirò quella parola. Ma in verit

Anche il capitano Fiesco pensava. Come sono maravigliosi questi vecchi, che serbano ancora tanta gioventù dentro l'anima! Ed ancora, che altezza di sentire in quest'uomo! Non fa egli ricordare i bei versi di Dante? "E se il mondo sapesse il cor ch'egli ebbe, mendicando la vita a frusto a frusto, assai lo loda, e più lo loderebbe". Amato dalla più bella creatura del reame di Castiglia, ha rinunziato a quell'amore, che poteva essere il suo premio, ben superiore a tutte le fortune, a tutte le dignit

Il re, o la regina; replicò il Fiesco prontamente. Lascio stare il re, a cui pensate Voi, e che per ora, se è re in Aragona, non è altro che un reggente in Castiglia e Leone. Sappia dunque Vostra Eccellenza che i denari del viaggio da Barcellona a Segovia non me li sono spesi troppo male, e del mio tempo ho usato con un certo giudizio. Alle posadas ho discorso con ogni sorte di gente, popolani e signori, e preti e frati, e monache e soldati. C'è un'altra querela in campo, che al re Ferdinando pare assai più grave della vostra, e che per lui certamente è più fiera. Essa era gi

Il re d'Aragona ha giuocato una grossa posta; continuava frattanto la marchesa di Moya. E l'ha perduta; tanto peggio per lui. Gli premeva di nascondere il vero in Segovia, di nasconderlo a Valladolid, come lo avrebbe nascosto a Burgos, dove sarebbe andato a far capo, accostandosi al confine minacciato, andandoci come la biscia all'incanto. Giovanna e Filippo non dovevano da principio lasciare le Fiandre; questa la certezza ch'egli voleva istillare negli animi di Castiglia. E non dovevano averle lasciate, nemmeno quando si erano imbarcati, e il vento li cacciò sulle coste d'Inghilterra. Egli intanto mandava a Londra i suoi messaggeri, che tentassero la fede ospitale di Arrigo VII. Questo abbiamo saputo noi, come sapevamo gi

Giá si disse di sopra che del 1540 Carlo quinto batté gli scudi d'oro di Castiglia ed altri a minor bontá e peso del consueto. Molti furono i principi che lo imitarono, battendoli anzi peggiori di quelli di Carlo; con che s'imborsarono per il guadagno che, senza questo ripiego, averebbono fatto i ministri imperiali.

Eh, non si sa mai; replicava l'Adelantado. Se Giovanna è pazza, non è scemo il marito, e può cagionar dispiaceri, forte com'è dell'appoggio di suo padre, l'imperatore Massimiliano d'Austria. Castiglia è poco disposta a riconoscere l'autorit

«Spero saranno piroscafi, non legni a vela: sarebbe troppo noioso il viaggio soggiungeva il maggiore dei Cairoli colla sua calma angelica Bixio, Schiaffino, Castiglia, Elia, Orlando, incaricati di condurli via dal porto, non sono uomini da lasciarsi intimorire da minacce o da ostacoli».

, o uccellino, in mezzo secolo non è mai sonata una parola di vita. La marchesa vedova, quella che aveva aggiunto all'attico della villa lo stemma colle quaranta maggioranze di Castiglia e di Leon, vi giaceva ammalata fradicia da sette anni non parlava più del marito, se non per consolarsi che, a conto di messe, era gi

Siviglia, la bellissima Andalusa, è lontana da Segovia un buon tratto. Intercedono due catene di montagne, la Sierra di Guadarrama e la Sierra Morena; ma dall'una all'altra corre tutta la Nuova Castiglia, con le valli del Manzanare, del Tago e della Guadiana, con le citt

C'era folla, sulla piazzetta delle carceri, e gli arcieri stentavano a contenerla. Gli si fece largo, nondimeno: era un gentiluomo, doveva appartenere al séguito dei sovrani di Castiglia, che erano andati l