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«Non solamente è vero» rispondeva la spia in sottana, «ma vi so dire che in Ravenna giorno e notte si stanno fabbricando cartuccie¹, e che vi esistono fucili sufficienti per armare Volontari e popolazione.» ¹ Storico.

Ora il governo si riprometteva non darne punti; pure se avesse avuto intenzione di darne parte avrebbe dovuto dire: «che il popolo si armi sta benone; ma alla rinfusa no» poi ordinato con largo istituto la milizia cittadina questa armare nei modi convenienti.

Il deposito di revolver destinato ad armare quei patriotti che dovevano attaccare il comando di piazza e il palazzo di polizia a Monte Citorio, fu scoperto anche quello per opera dei delatori, e venne sequestrato nel momento appunto in cui si doveva farne la distribuzione.

Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte e la Casa Sabauda! Quel principato italiano doveva trasformarsi in principato Nazionale; la monarchia dovea farsi rivoluzionaria; i repubblicani unitari dovean persuadersi che la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore; e la monarchia si pose allo esperimento dei fatti.

In piazza Colonna la fazione di guardia venne uccisa, parecchie bombe furono esplose, ma fatalmente il deposito di revolvers destinato ad armare gli insorti che dovevano attaccare il comando di piazza ed il palazzo di polizia a Monte Citorio fu scoperto e sequestrato nel momento appunto che si doveva farne la distribuzione.

Ah! inezie!... inezie!... Dato che questo Bobi fosse l'assassino, gli uomini come lui non si suicidano... L'idea dell'onore può armare la mano di un gentiluomo, che ha commesso un delitto in un momento di aberrazione, contro stesso, ma non udirete mai che un delinquente volgare si sia ucciso per sottrarsi alla giustizia... E, del resto, le prigioni sono piene di gente che ve lo dimostrano... Non riconosco qui il vostro acume... E poi, a che scopo il Carminati avrebbe commesso il delitto?

Giunto il generale a Rimini vi stabiliva la sede del comando, volle fosse data esecuzione ad un suo disegno che avrebbe giovato all'occupazione delle Marche; quello cioè di armare alcune delle navi mercantili che si trovavano in quel porto-canale.

«Ora andiamo ad assicurare i nostricomandava Manfredi «che stanno con sospetto.» E fu eseguito il comando. Per quella notte non si dormì più; si rinnovarono i fuochi, si alternarono dei bei ragionamenti. Manfredi sedè in mezzo a Jussuff, e al d'Angalone: la Regina gli accarezzava, Yole gli accolse con un sorriso, e si chiamarono paghi. L'Amira interrogato del come si trovasse col Conte Giordano, rispondeva: «E' dovete sapere, o miei signori, che dopo la chiamata del Re, che passò di sotto ai miei quartieri, io mi distesi sul terreno a piangere sopra la passata e la presente sventura; allorchè udii un susurro che parve trapelare dal pavimento, e bisbigliarmi agli orecchi: I Provenzali ardono il palazzo del Re, quivi è rinchiuso il tuo offensore; s'ei muore, chi può sanarti dal vituperio? hai dimenticato, che il rimedio sta nella mano di colui che ti ha piagato? Mi levai subitamente, e pensai che se io non poteva combattere, lo potevano i miei; li feci armare, e li condussi al palazzo. Io non so che si avessero i nemici; stavano fermi, come se temessero di andare oltre; li percotemmo, gli sbandammo, entrammo nelle carceri, e ne estraemmo il Conte Giordano; lo avvisava del caso pel quale era accorso a salvarlo, egli mi rispose piangendo: da che Manfredi fuggiva per perfidia dei suoi, non voler vivere per sopportarne i rimproveri, odiare la vita. Io gli soggiunsi, che pur troppo aveva ragione, ma ch'io non avea potuto prevenire il fatto; solo vendicarlo; e averlo vendicato; che le teste dei Raiah preposti al presidio della porta del Rapido erano state sepolte in luogo separato dai corpi loro; gli detti arme e destriero, ed uscimmo. I Provenzali gi

Se il Re ai voti del Parlamento del 1778 concesse a ciascuno dei suoi vassalli dell’Isola di armare legni contro i pirati²⁰⁵, non ebbe modo d’impedire che due figli del Marchese Lungarini, recandosi in Madrid alla Corte del Re Cattolico come guardie del corpo, cadessero nei lacci degli astuti Algerini, a poche miglia da Majorca. ²⁰⁵ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVI, p. 233; v.

Io mi ritrovavo in Polonia nel tempo che ivi era il signor Tiepolo Giovanni ambasciatore a quella corona, il quale oltre a quello che aveva negoziato con quel re e fattolo armare, ha anche fatto che inviasse un ambasciatore al re di Persia, e subito egli spedì uno che si dimandò Slich nobile polacco, per invitarlo a muover la guerra contro i Turchi, e destinò ed elesse S. M. me per suo compagno nella ambasceria, e ci furono date dall'ill.mo Giovanni Tiepolo lettere di Vostra Serenit