United States or Burkina Faso ? Vote for the TOP Country of the Week !


Adesso tocca alla montagna dirimpetto, il cruccio dell’ombra e l’invidiosa vista dell’altrui splendore. Sulla sua costa orientale le ghiacciaie allividirono; le navate della foresta videro acciecarsi i grandi occhi lucenti che le rischiaravano; le forre, colme di tenebre, si livellarono ai fianchi; i dirupi argentati ripresero la tinta nera e giù nella valle si spense il faro del campanile, e la chiesa, le case, il fiume rimpiccioliti si immersero nella notte. La Creia intanto d

vittime stanche, femmine da conio, Barabba e Alfonso, Maddalena e Taide, e turbe vaporanti dalle laide carni dell’alcoöl l’arso demonio: dove, figlia dell’ombra, la miseria s’accoppia al vizio e genera il delitto, tutta avventarmi, col vibrar diritto della siringa in una guasta arteria!... Essere una, e mille, e più di mille.

Sul giardino fantastico Profumato di rosa La carezza dell’ombra Posa. Pure ha un pensiero e un palpito La quiete suprema; L’aria, come per brivido, Trema. La luttuosa tenebra Una storia di morte Racconta a le cardenie Smorte? Forse

.... Piccola donna, forse meglio è morire in questa Primavera molle, pria che ti renda a te straniera quello che temi più della tua morte. Piccola donna, forse ti è dolce chiuder dietro a te le porte del silenzio e dell’ombra

Qualcosa di eterno pioveva su quel sacro anfiteatro di monti: la vera luce dell’ombra, la paurosa elevazione dell’anima verso il pensiero di Dio. Qualche mandria invisibile faceva risuonare i suoi campani per i boschi distanti e la folla sterminata pregava nella grande Esplanade; pregava con una specie d’immobile fervore, curva davanti alla Basilica, nel musicale silenzio del giorno che moriva.

di Beethoven. Passa pel chiuso salotto il brivido cupo dell’ombra: i tasti animati singhiozzano sotto le dita tue bianche, o Nice, e tu sei vestita di bianco come un fantasma.

Oh, dolce!... Uno sfogliarsi di corolle sulla sua bocca e sul suo cuore, folle per la delizia d’essere vivente. E balzò a terra, bianca in quel divino languir dell’ombra e delle stelle,

Dio dell’ombra e del vuoto, Che salisti il Calvario, Che portasti la croce, Che cingesti le spine, Ascolta la mia voce, Allontana la fine, Piet

Dell’ombra io spierò sogni e misteri, e del silenzio i fremiti sommessi; e ingenue laudi comporrò con essi che tu modulerai lungo i sentieri....» «.... Vanni, m’ha desta il brivido dell’alba, dormìi sull’erba come in un lenzuolo: chi fu che mi vegliò tacito e solo, sotto l’incanto della luna scialba?...

Cerchi forse la pace?... O il glacïale Rude schiaffo dei venti? Nulla qui, nulla a soggiogarti vale? Che temi tu, se al buio ti cimenti? Di che razza sei tu, se non t’adombra Il velame dell’ombra? Nata alle aurore fiammeggianti e ai voli Dell’aquila fuggente, Nata a le vampe dei bollenti soli Sovra gli aurei deserti d’Oriente, Fra ciniche bestemmie e stanche fedi Un ideal tu chiedi!