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Ogni altra strage de' miei ti perdonai giá pria; me stessa or ti perdono: uccidi, regna, e uccidi ancor: tutte le vie del sangue tu sai; giá in colorar le tue vendette Roma è dotta: che temi? in me dei Claudj muore ogni avanzo; ogni memoria e amore che aver ne possa la plebe.

Giacchè tu lo dici, ! ma ti amo tanto! Cara Paolina! e temi d'un triste augurio? Oh! no, no. Dividi con me la fiducia, o meglio la convinzione che io ho fatta un'azione più che commendevole, onesta; più che fruttuosa, splendida.

S'io fossi un poeta mellifluo, caderebbero le mie lodi sopra il suo leggiadro portamento, sopra i gigli e le rose del suo colorito, sopra l'oro dei suoi capelli e sopra temi consimili, possedendo Vostra Eccellenza abbondanza di qualitá anche di questa spezie. Sieno i suoi fioriti giardini fatti immortali da que' tanti cigni che la circondano.

Chi è questo poeta sconosciuto ch'esce alla stampa, e il vezzeggiar sublime di noi famosi, a gran prezzo venduto, morde franco e deride ed opprime? che stile è il suo da popolo minuto? Hassi a far conto alcun delle sue rime, poste in confronto a' nostri gravi temi, alle canzon pindariche, a' poemi?

, è vero; e la faremo. Ma che vuoi tu dire con ciò? Questo, mia buona regina: che anch'io, dopo l'ossequio dovuto a Vostra Altezza, non vedevo più altro fuorchè don Cristoval Colon, il grand'uomo, il luminare del mondo. Come ne parli! esclamò Giovanna, guardandola fissamente negli, occhi. E non temi, dandogli questo titolo, di far torto ad Apollo, il dio della luce?

Non vi avvicinate! gli ordinò, a bassa voce. Non vi avvicinate! Girò lo sguardo intorno, più sgomenta di che di lui, non sapendo come togliersi all'abbraccio, che presentiva invincibile. Volete approfittare della mia debolezza e del pericolo! gli lanciò ancòra. È un tranello, questo! Cesare s'era fermato, pallido. Che cosa dici, Emilia? susurrò, che cosa temi?

Mentre Mabima parla così delirando, Kabango, Bagamoio e Lanzirica la circondano agitati dal doppio desiderio angoscioso di ascoltare le sue parole e di interrompere la sua visione delirante. scuotendo per un braccio Mabima. Mabima! Mabima! trattenendo Bagamoio. Perchè l'interrompi? Cosa temi? Nulla, nulla. So che le donne parlano troppo nel delirio e dicono menzogne indimenticabili.

Che temi, animo mio, che pur paventi? Accogli ogni tua forza alla vendetta, E cosa fa inusitata, e nuova, Che questa etade l'abborrisca, e l'altra Che venir dee creder la possa appena... Sono innocenti i figli? Sieno, sono Figli di traditore. ORBECCHE, tragedia antica.

Ma sembrava che le parole le uscissero di bocca in modo meccanico, ch'ella le ripetesse come cosa appresa a memoria, senza che il cuore e l'anima vi prendessero parte. Egli la scuoteva rabbiosamente, quasi brutalmente. Ma più tentava d'infonderle ardore e slancio, più sembrava ch'ella si irrigidisse, si chiudesse in . Che pensi?... Parla!... Che temi? Niente!

Il tristo dono della vita non si ritoglie mai a tempo. Gioisci? Muori. Ti strazii? La morte invocata non VIENE. Tutto è martirio! Ugo! Ugo, tu piangi? Se Bonello venisse quassù? Tu hai la scure: io so pregare Iddio. Tu non temi l'ira del cielo, perché tu sai che in cielo Dio è l'amore: io temo quella degli uomini, perché in terra Dio è l'oro!