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«Tu pensi, come penso io, che il creare stanca, come pure il comprendere tutto e sempre?... Si resta invariabilmente a mezza strada, non è vero?... quando si sale il calvario dell'impossibile perfezione artistica!... E poi, pensa... Noi dovremo morire, nonostante il nostro genio... E saremo dimenticati prestissimo!... I capolavori sbiadiscono, dopo qualche secolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dio dell’ombra e del vuoto, Che salisti il Calvario, Che portasti la croce, Che cingesti le spine, Ascolta la mia voce, Allontana la fine, Piet

Vedevo mover daccapo alla volta del letto dell'ercole il professore e i suoi scolari. La rivedrò ancora? E l'ercole mi strinse la mano, aspettando che glie lo promettessi. Certo. Tornerò. Lei è buono... Ha visto che cosa è la vita?... E la mia, signore?... Che calvario!... L'ingratitudine... Bamboccetta... Balbettava ancora parole che io non compresi.

Scendevano verso l’immensa Esplanade, ov’era la Collina del Calvario, ov’eran le tre Basiliche, la Grotta e la Fontana. Il sole infiammava le alte finestre del Castello di Lourdes; i bianchi monasteri costellavano le alture della sacra vallata; la citt

La prima lezione è apertamente viziosa, mancando a crin l'articolo che noi vi abbiamo restituito, stamp. il crin. Amed. magg. st. 3 Di Calvaria al monte. ......min. ivi Di Calvario al monte. Possono stare amendue rettamente. Amed. magg. st. 5 E colma di cordoglio in te confida. ......min. ivi E pur da te battuta in te confida.

Dopo tre anni di buon servizio come cadetto, questi era promosso alfiere, se di fanteria e cornetta se di cavalleria; e con l'alfiere, detto per antonomasia il primo grado di goletta, cominciava il lungo e faticoso calvario dell'ascesa ai gradi di ufficiale .

Doloran pei cari, Doloran per Dio, Lor merto arrichisce Chi in avanti fallì Lor vita è Calvario, Lor norma è Gesù! Ti piansi, ti piansi Con alto rammarco, Per me, pel tuo sposo D'angosce carco! Ma udii la tua voce Parlarmi nel cor. «Le fere sventure Son date a' mortali, Perchè dalla terra Dispieghino l'ali, Cogliendo le palme Che colse il Signor». No, pia, no, gentile, Per me non sei morta!

Ed ecco vidi questo miracolo apparirmi, non appena fui giunto nella immensa Esplanade, oltre il ponte che unisce Lourdes al terreno del Calvario. La folla estatica si fermò davanti all’apparizione splendente.

Questa immensa folla di credenti mi stringeva nella sua forza disperata; la preghiera di tutte quelle anime penetrava nel mio freddo spirito; l’eterno dolore dei diseredati inginocchiava, dinanzi alla collina del Calvario, la mia stanchezza di uomo felice. Ad essa giungevo per lunghe strade; il rumore di tutte le onde cantava nel mio cuore di navigante.

E chi lo conosce più? Io da parecchi giorni vado in castello che mi pare di salire sul calvario.... e le occhiate del pievano comincio a capirle...» «Che pievano.... che occhiate?» «Certe occhiate bieche, come se volesse dirmi che io gli nascondo un peccato mortale....!»