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Fulgida aurora a me parve la sera, ne 'l cerchio de le sue morbide braccia. Dolce cosa languir tra le sue braccia! Dolce, languendo, bevere il suo fiato! Voci correan d'amor per l'alta sera; e bramire s'udian cervi a la luna da' chiusi, e Agosto a l'ombra de le rose cantar soletto in su la tibia d'oro,

Arder nel fuoco e far dal fuoco uscire Una fiammante idea, gemer in croce E dalla croce il mondo benedire Come Gesù colla morente voce, Questa che il cor distrugge od affatica Od altra ancora più nemica sorte Ti salvi dal languir misera ortica, Non morto, no, ma segno della morte.

E quel fedel, che da vicino il sente, Dietro la voce, che 'l chiamò sen viene, E dove il rimirò languir dolente Porgea la man per medicar sue pene; Ma quei: s'ho nel mio mal saggia la mente, Nulla di viver più m'avanza spene, ne la piaga, e nel martir sofferto Scorgo segnal, che di morir fa certo.

Non credo ch’a veder maggior tristizia fosse in Egina il popol tutto infermo, quando fu l’aere pien di malizia, che li animali, infino al picciol vermo, cascaron tutti, e poi le genti antiche, secondo che i poeti hanno per fermo, si ristorar di seme di formiche; ch’era a veder per quella oscura valle languir li spirti per diverse biche.

Dice l'uno: Beato insogno! e, di languir contento, d'abbracciar l'ombre e imbrattar le lenzuola d'un dolce pianto... ARTEMONA. Ah! ca! A quanti intraviene! PILASTRINO. Dunque non mento. L'altro chiama il cielo crudel che in quella tanta dolcitudine non l'ha fatto morire o ver concesso di non destarsi mai. Cosí facc'io, se mi truovo, in quel sogno, ben pasciuto.

Non credo ch'a veder maggior tristizia fosse in Egina il popol tutto infermo, quando fu l'aere si` pien di malizia, che li animali, infino al picciol vermo, cascaron tutti, e poi le genti antiche, secondo che i poeti hanno per fermo, si ristorar di seme di formiche; ch'era a veder per quella oscura valle languir li spirti per diverse biche.

«Lode a Dio per altro che non l'ha avuto il piacere di vederci languir sempre d'inedia, e venne il nostro buon tempo anche per noi.» «Torno a dirvi ch'io ne godo nel fondo dell'animo, e per verit

Sono spirto, e spirto è Dio; Nel suo sen mi salverò. In eo enim in quo passus est ipse et tentatus, potens est et eis qui tentantur auxiliari. Ah, nell'uom non v'è possa costante! E quell'io che poc'anzi era forte; Di repente in mestizia di morte Sento l'alma di novo languir! Grave incarco per me stesso Portar so di giorni amari, Ma pacato de' miei cari Ricordar non so il martìr.

Oh, dolce!... Uno sfogliarsi di corolle sulla sua bocca e sul suo cuore, folle per la delizia d’essere vivente. E balzò a terra, bianca in quel divino languir dell’ombra e delle stelle,

Come di dolce più che d'agro parte, Donna mi feste il , ch 'l colpo caro di voi impiagommi, onde ardente e chiaro foco poscia avampommi a parte a parte, così men d'agro, che di dolce parte da me per guiderdon del dono raro; e giunge a voi per addolcir l'amaro vostro languir del tutto non che 'n parte;