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Aggiornato: 14 giugno 2025


Allora Nancy ruppe in alte grida, e siccome non cessava di strillare dovettero rimandarla nella nursery; dove Fräulein Müller, la governante tedesca da poco succeduta a Wilson, le diede, non impunemente, qualche schiaffetto. In salotto la conversazione s'aggirava ancora intorno al genio di Nancy. Non potrebbe essere un genio musicale? domandò Valeria, asciugandosi tristemente gli occhi.

La suggestione è così potente, che i soldi fioccano: e basta restare un momento in osservazione, per vedere i pretesi famelici che si giocano i soldarelli a carachè, a test'arme, o li spendono in ghiottonerie e sigari lunghi un palmo. Ne ho visto uno che passava il virginia acceso al compagno, e correva appresso a una tedesca con la solita antifona.... Ho fame.... qui c'è il fornaio....

Egli incomincia la sua rivista dalla letteratura italiana, poi trapassa alla spagnuola ed alla portoghese, poi alla francese, poi all'inglese e finalmente alla tedesca.

Ritornò depresso e sfinito; io, frattanto, avevo fatto amicizia colla moglie del prestinaio. Era una tedesca, grassa e bionda e mite. Le raccontai la nostra Storia del Lupo: che io ero una poetessa, e che ero stata ricevuta dalla Regina; e poi tutta la storia di Montecarlo.

Secondo la sua gigantesca fantasia, egli somiglia per essa come per molti altri tratti a Cola di Rienzo, ma in grandi proporzioni, la dominazione romana doveva rinnovarsi e passare dalla nazione tedesca, nella quale si era a lungo indugiata, a quella francese. Questa era detta una Translatio o Restitutio Imperii ad Francos.

Sono prodiga. Sono pigra. Oh, assai pigra! Invidio tanto la «Belle au Bois dormant» che ebbe cento anni di sonno, e dormirebbe ancora adesso, se il ~Prince Charmant~ non l'avesse baciata.... «Addio, Prince Charmant! «Ecco: ho parlato di me. Il giorno seguente, a colazione, la signora tedesca fissò ancora in viso Nancy, e poi distolse gli occhi.

Il caso volle che l'8 giugno di quell'anno stesso si celebrasse in Germania una solenne festa nazionale; si scoprì il grande monumento di Lutero, a Worms, alla presenza del Re di Prussia, lo scudo della chiesa protestante, il capo della Nazione tedesca, e l'ormai certo restauratore dell'Impero.

Ho quel staffier che par giunto all'amenne: Dio sa se l'amo e se mi sembra strano ch'io per Parigi devo partir tosto, e devo lasciar quel cosí indisposto. Anche un de' miei poledri è molto stracco, e non vorrei per la via qualche tresca. Penso lasciarlo, ed al mio legno attacco tre cavalli e men vado alla tedesca. Lo staffier t'accomando, e non a macco: fa' che il caval di stalla mai non esca.

Ha fatto scuola. Si leggano le seguenti parole di Giuseppe Fraccaroli (Nuova Rivista Storica, Anno I, fasc. III, pag. 523): «Nell'Enciclopedia di Pauly-Wissowa, nell'ultimo fascicolo che è giunto in Italia, sotto la voce Ilias c'è un articolo non ancora finito, che si può credere del Mülder, dal quale si impara, che Omero c'è stato veramente e che fu imitatore d'Archiloco, che però ha fatto un poema sgangherato. La critica tedesca aveva per tutto un secolo cercato di rabberciarglielo, e non v'era riuscita: qual miglior prova che quello era un guazzabuglio? Il suo autore infatti non ha nemmeno saputo trar partito dalla materia che trattava «Che tema pieno di effetto», dice, tra le altre a pag. 1024 «sarebbe stata una riconciliazione tra Achille ed Agamennone! Ma niente di tal fatta c'è nell'Iliade». Oh che bell'effetto, oh che bell'effetto! direbbe Cretinelli». , è da Cretinelli, caro Fraccaroli. Ma di certo se fai leggere il brano ad un filologo benpensante, ti risponder

Non so come la guardai; certo il mio sguardo ebbe qualche cosa di singolare, perchè ella arrossì e si mise tosto a discorrere co' suoi compagni. Era tedesca, bellina, aveva una voce piuttosto aggradevole e trovava che il lago di Nemi era märchenhaft. Io trovavo in lei un'ombra di Violet. Gentile straniera, avete indovinato perchè vi guardavo?

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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