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Aggiornato: 16 giugno 2025
Eppure ripetè Marta scuotendo il capo è l'amore che ispira l'arte, è l'amore che riscalda la carit
Quella firma, Adelino di San Marsilio, così lunga e sottile, cotor violetto, risaltava aristocraticamente sotto il grosso caratteraccio nero, scarabocchiato del signor Fioccola. Adelino di San Marsilio ripetè, battendo le sillabe nel rileggere il nome. Questi demoni sanno essere, in tutto e per tutto, diversi dagli altri!
Salutiamo, rispose il campiere, con una cera maravigliata e sbuffando com'era il suo solito: poi ficcò i suoi occhietti in volto a' due giovani. Che diavolo andate facendo a st'ora e con sto tempo da cani!... C'è cosa?... Niente, rispose mastro Pasquale. Niente, ripetè mastro Santo.
Quando Nancy gli fu vicina egli si volse e gettò via la sigaretta. Torna nelle sale? domandò. No, disse Nancy. Devo accompagnarla al suo albergo? No, ripetè lei; e restò lì, vergognosa e umiliata.
I satelliti! ripetè la signorina Wilson, ridendo senza averne voglia. È strano che Le siano venuti in mente quelli. Oh, non faccia caso. Volevo evitare Terenzio Spazzòli, il mio divo Terenzio, che fa bene ogni cosa. Buono, quello! E Lei gli è molto amico, non è vero? Sì, dopo la trovata del caffè, Le confesso che m'è entrato in grazia. Chi La sentisse, signor Morelli!
Era pazzo il tuo Tullio Dani! ripetè Lastrucci stato fin allora ad ascoltare intentissimo. Ed ha finito di espiare? Non ancora! rispose Morani. Alla risposta di Efisio Chiardi, Bedini fece una mossa d'incredulit
Due santi! ripetè poscia ironicamente, con quella brutalit
Ma questo palazzo, se la tradizione non è bugiarda, fu testimonio di una comica avventura seguita a Napoleone il Grande. Durante il suo brevissimo soggiorno in Utrecht egli occupò la camera da letto di suo fratello Luigi, ch'era attigua alla stanza da bagno. Si sa che, dovunque andasse, conduceva con sè un servitore, il quale aveva l'esclusivo incarico di tenergli pronto un bagno per qualunque ora del giorno e della notte. La sera ch'egli arrivò ad Utrecht, di malumore, come fu quasi sempre in Olanda, andò a letto per tempo, e lasciò, se per inavvertenza o per proposito la tradizione non lo dice, la porta della camera aperta. Il servitore del bagno, ch'era una buona pasta di brettone, dopo avergli preparata la tinozza in un'altra stanza, se ne andò a letto egli pure, in un camerino poco lontano dalla camera imperiale. Verso la mezzanotte si svegliò improvvisamente assalito da quei dolori che impongono di pigliare la via più breve per arrivare alla mèta, saltò giù dal letto, e in camicia com'era, e pien di sonno, si mise a cercare la porta tastoni. La trovò; ma per il suo malanno, non conoscendo bene il giro delle stanze, invece di riuscir dove voleva, capitò dinanzi alla porta dell'Imperatore. Sospinse, la porta s'aperse, entrò, ed entrando, rovesciò un seggiolone. Una voce terribile, quella voce! gridò: Chi è? Il povero giovane, agghiacciato dallo spavento, si sforza di rispondere, e la parola gli muore sulle labbra; tenta di uscire per dove è entrato, non trova più la porta; sbalordito, tremante, cerca un'uscita da un'altra parte. Chi è? ripete l'Imperatore con voce tonante, balzando in piedi. Il servitore, affatto fuor di sè, gira, tasta, inciampa in un tavolino, rovescia un'altra seggiola. Allora Napoleone, non dubitando più d'un tradimento, afferra il suo grosso orologio d'argento, si slancia addosso al malcapitato, lo agguanta alla strozza, e gridando aiuto con quanta voce ha nella gola, gli martella la testa di formidabili colpi. Accorrono i camerieri, i ciambellani, gli aiutanti di campo, il prefetto di palazzo colle spade e coi lumi, e vedono.... il Grande Napoleone e il povero servitore, in camicia tutti e due, in mezzo a uno scompiglio di casa del diavolo, che si guardano a vicenda, l'uno in atto di profonda meraviglia, e l'altro in atto di preghiera supplichevole, come in una pantomima da teatro. Si sparse la voce dell'avvenimento nella citt
Che vuoi tu dire?» disse Emilia con impazienza. Egli è uscito dal cortile, mentr'io traversava il salotto. Ma di chi parli?» ripetè Emilia; «chi è uscito dal cortile? Era vestito come lo vidi le centinaia di volte. Ah! chi l'avrebbe mai creduto?»
Orrore! Orrore! La vita sofferta ritorna, ripete sé stessa, imita i suoi stessi spaventi? Il destino atroce recita la stessa parte due volte? Tutto sar
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