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Aggiornato: 19 luglio 2025
La prima volta, lo so. Mario Torresparda ti fa la corte da luglio, quando eri a Livorno; cominciò una sera di plenilunio; fu niente, prima, uno scherzo, poi dalla Svizzera dove era lui, in Sabbina dove eri tu, ti ha scritto prima spesso, poi ogni giorno. Hai sempre risposto; saranno state da cinquantadue a cinquantacinque fra lettere e biglietti. Qui vi siete visti due volte, al Pincio, di mattina, venerdì diciotto novembre e domenica ventotto. D'allora gli prometteste d'andare da lui, ma hai gi
Ma guarda. Bebè... Ma guardi, signora Daria... Anche tu, Irene... Guarda com'è bello! La signora Daria assentiva per deferenza, l'Irene per soggezione; ma per loro era spettacolo assai più piacevole quello delle carrozze che di corsa lasciavano il Pincio, quali scendendo verso Piazza del Popolo, quali avviandosi per la Trinit
La girandola è scomparsa, una nuvola di fumo si dilegua lentamente sulla piazza del Popolo; le stelle splendono nuovamente nel cielo limpido e sereno e comincia dietro le piante del Pincio lo scoppio dei mortaretti, e dei petardi senza luce, quasi forieri di nuove apparizioni. Uno di questi ultimi scoppia dietro le sfingi di marmo, che stanno all'ingresso del Pincio, e mentre seguono ai colpi alcune scintille che salgono verso la nuvola di fumo, le sfingi cupe e misteriose sembrano esseri diabolici evocati dall'abisso. Ora un fuoco artificiale illumina la facciata di una chiesa gotica, o di un tempio, che sullo sfondo scuro dei pini assume l'aspetto di una creazione magica. Il tempio va scomparendo a poco a poco, ed allora scoppiano le bombe e si sprigionano razzi tinti in rosso, in violetto, in bianco, che si riversano in innumerevoli scintille, come pioggia di stelle. La piazza è continuamente illuminata da tutti questi serpenti di fuoco che salgono nell'aria, e in mezzo a questa luce, l'obelisco di Sesostri, dedicato un giorno al Sole nella lontana Eliopoli, sorge solitario offrendo alla vista i geroglifici della sua meravigliosa scrittura figurata. Le sfingi, l'obelisco orientale, i pini, i cipressi, le varie e molteplici statue del Pincio, le colonne rostrate, le fisonomie malinconiche degli schiavi daci col berretto frigio, Roma armata di lancia, e le tante altre immagini di marmo che ora compaiono, ora scompaiono in quella luce dubbia, sono un apparato eccellente, per produrre un effetto veramente magico. Tutto ad un tratto l'intera citt
Dal Piazzale del Pincio si dominava la citt
Una volta la girandola si incendiava al Mausoleo di Adriano, lo stesso giorno in cui s'illuminava la cupola di S. Pietro; ora invece la si incendia al Pincio, verso piazza del Popolo, sulla quale prospetta quella stupenda passeggiata. Dicono che da Castel S. Angelo l'effetto fosse migliore ed è molto probabile, perchè si poteva vedere da tutta la citt
Il montanaro non si mosse se non allorchè la vidde assai dilungata, e dato uno sguardo tutt'all'intorno si pose a riparo dalla fitta pioggia sotto la merlata della torre. Poco appresso però, lungo le mura del forte, Pincio sbucò sul foro e a lesti passi risalì alla volta della montagna.
Ecco ora un nuovo spettacolo sorprendente! Scaturiscono dai due lati del Pincio cascate di fuoco, onde fumanti, fosforescenti, che producono precisamente il rumore di una caduta d'acqua, e sono una riproduzione stupenda e naturalissima delle cascatelle di Tivoli.
I francesi eransi fortemente stabiliti con l'intera Divisione Guepiller anche nella Via Flaminia da dove per 28 giorni fulminavano il Pincio, bombardavano la citt
In questo frattempo, la madre del principe la quale si era rimaritata ad un giovane conte polacco capitò a Roma ed andò ad istallarsi in casa del figlio, verso il Pincio. Tutto al contrario del principe di Lavandall che scansava il mondo la madre lo attirava intorno a lei a grossi fiotti.
I Romani lasciarono elaborare prima a Shakespeare, a Corneille, a Racine, a Voltaire, poi ad Alfieri, questa materia di teatro romano; e sul teatro romano quelle opere non si vedono nemmeno, e fra i busti di uomini illustri che adornano il Pincio, manca quello di Alfieri! Esso vi fu, per un momento; poi ne venne improvvisamente asportato dalla polizia fatto questo a cui ho assistito io stesso e che riferisco qui, per risparmiarmi una chiacchierata più lunga, tendente a dimostrare l'impossibilit
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