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Quando, allo spuntar del giorno, Emilia aprì la finestra, restò sorpresa contemplando le bellezze che la circondavano. La casa era ombreggiata da castagni, misti a cipressi e larici. A settentrione e a levante gli Appennini, coperti di boschi, formavano un anfiteatro superbo e maestoso. Le loro falde verdeggiavano di vigne e di oliveti. Le ville elegantissime della nobilt

Quel 15 ottobre 1893, in cui la Torre venne finalmente inaugurata alla presenza d'Umberto e di Margherita, tra una folla di settantamila persone onde furono allagati i bei viali di cipressi e la pianura, sotto un mirifico sole, il conte Roberto fu tutto preso da una tenera gioia e da un'ombra di malinconia, rivedendo parecchi dei vecchi combattenti e rammentando i molti scomparsi.

Per tutta la via s'incontra in contadinelle che, canticchiando sommessamente, levano la bruna testa di mezzo all'immenso biondeggiare delle spighe mature... ecco l'ultima salita, ecco il colle, ecco Inverigo coi suoi viali di cipressi, colle sue casette bianche, col suo campanile scintillante al sole, ecco il tranquillo sentieruolo ombreggiato d'acacie, l'ultimo...

78 Va molti giorni, prima che s'abbatta in alcun cavallier ch'abbia sembiante d'esser come lo vuol, perché combatta col Saracino e liberi il suo amante. Dopo molto cercar di persona atta al suo bisogno, un le vien pur avante, che sopravesta avea ricca ed ornata, a tronchi di cipressi ricamata.

Gli enormi cipressi, tutti nevicati fuori che in punta, dove tuttora mostravansi verdi cupi, mi sembravano tanti scheletri giganteschi col morione delle vecchie guardie i quali ghignando sbirciassero quello omuncolo coperto di ferro e che in faccia a loro stava nella medesima proporzione di un granello di rena a una piramide dei Faraoni.

Il convoglio funebre entrava nel cimitero, piegava a destra, scompariva dietro i primi cipressi.

Dalla cappella profonda sorge di nuovo l’armonia dell’organo e, come condotta dal fremito dei cipressi, spazia di cima in cima per l’azzurro violaceo del vespro. Costanza.

Ella era uscita colla massaia sul prato del podere a mezza costa di Monte Ricco fra una verzura di oliveti e di gelsi: i grani biondeggiavano piegandosi indolentemente sotto l'alito di uno scirocco caldo, e anche adesso le pareva di riconoscere la scena sotto il cielo lucente, colle ville bianche, che in lontananza coronavano i poggi tra file immobili di cipressi.

Lasciami sola. È tempo. Va a pregare. Il preludio cessa. Il rombo dell’ultimo accordo si prolunga su per i cipressi. Poi si fa alto silenzio. Costanza. D’ogni male mi tengo colpevole, pronta a espiare in ogni modo, e con tutta me e per vita e per morte e oltre; ma dell’infamia che mi apponi sono monda. Vieni, vieni. Te lo dir

È questa la purissima Acqua dei monti; La cristallina lagrima D'äeree fronti. Anche le vette piangono Ed han sorrisi, Ed i cipressi alternano Ai fiordalisi... L'acqua è l'ingenua figlia Dei cicli azzurri, E parlano d'ambrosie I suoi susurri. L'acqua è la figlia tenera D'inferociti Giganti e, quasi a molcerli, Lambe i graniti. Madonna d'Oropa, 1876. È la sera.