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Una palma irradiata dal sole e sopra: «Fiorirai al pari di una palma»; e al di sotto: «Benedetta sia la tua venuta». Il rinoceronte che immerge il suo corno in una sorgente, una conchiglia di mare aperta, la fenice e l'arcobaleno un cigno che mangia spighe mature, uno sciame d'api, un gelso, un'arpa inghirlandata di fiori, il mare con sirene che cantano, e sopra il cielo, verso il quale drizzano il volo molti usignuoli ed al di sotto il versetto d'Isaia: «Cantano tutti insieme».

Voi non udrete più lo stormire misterioso delle frondi, il placido mormorìo del ruscello, il tremendo fracasso dell'oceano in tempesta: quante minaccie abbia il tuono, quante promesse l'ondulazione delle grosse spighe di grano che si soffregano tra loro, voi non lo saprete più.

Il Popolo, nel giorno della vittoria ne svelse le spighe mature, e le gittò nel Tevere; i manipoli resistendo al corso delle acque sceme mescolaronsi con la terra, e ne composero l'isola sacra dedicata ad Esculapio, dio della Salute . Ma quante volte il Popolo seppe rammentare, che i doni del tiranno si convertono in arsenico dentro le sue viscere?

E senza curarsi delle spighe che si abbruciavano, degli studenti che aspettavano, ella si mise a correre, dietro il tram, come una pazza, stringendo nella saccoccia il coltellino affilato con cui tagliava il polipo, la mattina. Ma il tram fuggiva: e i viandanti si fermavano a guardare questa popolana che lo inseguiva.

Più che mai, ora, ficcava gli occhi nell'ombra, per vedere se colui che aspettava dalla mattina, spuntasse. Non badava ai golosi pescatori che venivano a comperare le spighe arrostite, due per un soldo, non badava alle parole di Maria Grazia, l'acquaiuola, che cenava con un soldo di spighe e le diceva di lasciarlo stare, Ciccillo.

Per tutta la via s'incontra in contadinelle che, canticchiando sommessamente, levano la bruna testa di mezzo all'immenso biondeggiare delle spighe mature... ecco l'ultima salita, ecco il colle, ecco Inverigo coi suoi viali di cipressi, colle sue casette bianche, col suo campanile scintillante al sole, ecco il tranquillo sentieruolo ombreggiato d'acacie, l'ultimo...

Van le linfe gioiose, risucchiate Con eterno desìo da la radice, Dai tronchi e da le foglie al vento alate, Qual latte di nutrice!... È il baccanal del verde e del frumento, Del buon frumento da le spighe d’oro, Maturanti in silenzio a cento a cento Nel Sol di Messidoro: Lieti fiori di porpora fra il grano Respiran largo, trionfanti e belli.

Infatti, dopo un mese della sementa, si vedono spuntare dei piccoli fusticini d'un verde tenero, i quali vanno via via crescendo fino a produrre delle spighe, ognuna delle quali contiene una ventina di chicchi; queste spighe, nascoste ancora nei loro steli, crescono gradatamente, maturano al sole, e, verso giugno, prendono quel bel giallo che le fa parer d'oro.

Ora, al suo posto, aveva trasportato un piccolo braciere di creta, dove un fuocherello di carboncini ardeva: e sul fuocherello avea messo a cuocere le spighe di granturco. Con acuto e appetitoso odore le spighe si arrostivano e macchinalmente, con un ventaglio da un soldo, Vicenzella soffiava sul fuoco.

Ora, non aveva più pace e tutte le parole che aveva udite contro il suo innamorato, dalla mattina, le ritornavano in mente, cattive, crudeli. Una comitiva di studenti che avevano fatta una scommessa, volevano delle spighe: essi avevano fatto cerchio, aspettando che si arrostissero, scherzando con Vicenzella, che li guardava senza rispondere, seriissima, quasi truce.