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«Ed ha un cervellino da coniglio, poveretta! finiva fra . Al vecchio Tivoli, si imbatterono nell'ingegnere del Pozzo, che vedendo Lucia, fece un leggero atto di sorpresa e salutò cerimoniosamente facendo di cappello. Quell'improvviso, inaspettato incontro, fece dare un tuffo nel sangue della fanciulla. Emozione della quale rise tosto in cuor suo.

Un esercito che l'abbia occupato, è padrone della strada di Roma e di quella di Passo Corese, mentre ha facile la ritirata sui monti di Tivoli e nell'Abbruzzo.

Innocenzo VII, del quale fu antipapa Benedetto, nel 1406 accordò il diritto di cittadinanza a certi ebrei di Trastevere, fra cui a Elia di Sabbato, a Mosè di Lisbona, a Mosè di Tivoli, i quali erano medici e portavano il titolo di «maestri». Godevano costoro grandi privilegi ed erano dispensati dal portare il segno obbrobrioso di Giuda.

Le spiagge del mare latino sono distanti da Roma solo cinque ore di strada; tre volte alla settimana una diligenza vi porta chi voglia passare alcuni giorni a Porto d'Anzio o a Nettuno, o vi si reca per fare la stagione dei bagni, o per imbarcarsi per Napoli. Come un tempo, queste spiagge sono ancora luogo di ritrovo e di svago per i cittadini dell'Urbe, giacchè è fra le abitudini della vita romana, recarsi almeno una volta all'anno a Porto d'Anzio, come pure a Frascati, a Tivoli, ad Albano, per dimenticarvi la noia della citt

Ci sarebbe da descrivere i giardini, i parchi, le passeggiate campestri, per cui Parigi è famosa. Infatti, le delizie di questo genere non si restringono tutte nel bosco di Boulogne e nei Campi Elisi. Per esempio, una lettera la vorrebbero per quelle amenissime Buttes Chaumont, gruppetto di colline, tra cui, da un avvallamento di verdura, si rizza una balza acuta, sormontata da una specie di Tempio della Sibilla, come nelle vicinanze di Tivoli. Ma la lettera non sarebbe che un esercizio di stile, da farsi ammirare, o accoppare, secondo i casi, e nell'uno o nell'altro, da non farsi capire. Io, gi

I trecento passeggiarono padroni per le vie di Tivoli provvedendosi d'armi e d'ogni cosa bisognevole per il loro viaggio, mentre che la popolazione in odio al papato li acclamava con ogni segno di simpatica benevolenza.

Quindi fu incoronato in Vaticano senza entrare in Roma, combatté colle milizie di Roma sollevateglisi contro, si ritrasse a Tivoli, mosse contra Spoleto che avea lesi parecchi diritti d'imperio, e l'arse.

Due compagnie di zuavi pontifichaux formavano la guarnigione di Tivoli, e siccome a questa bordaglia piace l'Italia per i suoi vini, per le sue belle donne, particolarmente, a quell'ora ebbri per la maggior parte, erano anche quasi tutti presso le loro conquiste da trivio.

La villa di cui raccontiamo la storia, ch'è quasi una leggenda, era situata in un punto che non vogliamo troppo determinare, non lontano da Tivoli; e mentre era stata altre volte sontuosissima e splendidamente abitata, lasciata ora quasi nell'abbandono e dimora soltanto d'un vecchio domestico, aveva precisamente subìto una di codeste trasformazioni. Anticamente i principi d'Ostellio che n'erano padroni, vi conducevano la splendida vita delle villeggiature romane e vi tenevano, come suol dirsi, casa aperta; ma ora da due generazioni avevano smesso d'andarvi. Il penultimo proprietario aveva sempre vissuto fuori d'Italia, scorrendo l'Europa per missioni diplomatiche ed era morto lontano e dimentico affatto della sua villa, che gi

Verso le undici antimeridiane, Garibaldi, ansioso per la partenza, stava ritto in piedi sulla prediletta torre di palazzo Piombino, fiero come un al Gianicolo sulla torretta del casino Savorelli presso San Pancrazio, e manovrava il cannocchiale da Roma lungo la via Nomentana e verso Tivoli.