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Aggiornato: 19 giugno 2025


Ricordo disse dopo una lunga pausa lo Spagnuolo, con un accento solenne da cui trapelava l'amarezza dell'animo che or fanno trent'anni era in Genova un uomo fieramente innamorato di Lilla Lercari. Quell'uomo era giovane allora, ma d'animo fatto; e in lei, a mala pena uscita d'infanzia, aveva presentito un miracolo di bellezza e di grazia. Lo ricordate, marchesa, quell'uomo? Lilla, quando ebbe la prima volta a vederlo, esclamò con fanciullesca sincerit

io vorrei darle ad altri, poichè mi ricordano la mia povera casa e le mie modeste fatiche.» E dov'è, ora, quella moneta? chiese Bonaventura, piantando i suoi occhi grifagni in volto alla marchesa. Lilla si turbò a quella dimanda, e rimase un istante senza rispondere. Gliel'avete ridata? proseguì egli, con piglio sarcastico, mentr'ella balbettava alcune frasi scucite.

Sapeva ella che la giovinetta da lei condotta in San Silvestro fosse sua figlia? Lo Spagnuolo di cui parlavano le lettere di Lilla a Paris Montalto, e che in quel carteggio appariva come un amante disprezzato di Lilla, indi si scorgeva ascritto alla compagnia di Gesù, tornato a Genova ed entrato come consigliere in casa Priamar, era forse Bonaventura?

Lilla non ha rimorsi; una colpa ha macchiato la sua vita; ma non sta a voi ricercarla. La farò palese ad ognuno; diverrete la favola di quanti vi conoscono; vi segneranno a dito i viandanti; vi chiuderanno l'uscio sul viso le vostre pari; vi negheranno il saluto gli amici. Badate, marchesa; io non ho mai fallito alle mie promesse, mai, dacchè vivo.

Ma Nancy ne fu così costernata e attonita, che Aldo omise dal suo racconto l'invito per sabato. All'indomani egli trovò sul suo scrittoio un nuovo pacco di discorsi scritti e di giornali vecchi; e riprese coscienziosamente il suo lavoro. Il sabato mattina trovò, posato in cima alle sue carte, una busta color lilla, contenente venti dollari. Sulla busta stava scritto: «Venite oggi alle sei

Nauseato, stava per andarsene quando Emilia sopraggiunse; aveva il suo solito abito, lilla, e in testa portava un cappello rotondo, di grossa paglia; le mani erano nude.

E seguitò a starsene vicino a lei sotto gli aranci, ad ascoltare il suo cicaleccio, a sostenere il fuoco dei suoi occhi, a sentire il tiepido contatto del suo corpo, quando gli s'abbandonava sul braccio, come se lei non fosse fatta di carne, e lui neppure. Affettò d'adattarsi a' suoi capricci per semplice e pura cortesia, lasciando anzi trapelare la noia che gli arrecava una tal cosa, e gongolava all'idea della rabbia ch'essa doveva provare a una condotta simile. La sera sedevano al fresco, sul sedile di legno tra i lilla del giardino: lui le parlava del marito, con una vena inesauribile; lei affettava un'aria distratta, sfogliava de' fiori. A un tratto alzava la testolina bionda, con un movimento tutto proprio, e gli rompeva le parole in bocca; cominciava a parlar d'un mondo di cose: era un vicino che metteva in canzonella; una storiella scandalosa che spiatellava con parole un po' libere, col solito risolino rapido e squillante; o sferzava spiritosamente una signora, sua intima amica; o cinguettava di mode, di balli, di teatri, di ricevimenti; o faceva progetti per il carnevale venturo; mescolando a tutto ciò osservazioni curiose, trovando frizzi per tutti, ma non più per il cavaliere. Ciò quando non raccontava le sue contrariet

Ed uscì dal salotto, con passo lieve e guardingo, quasi ella dormisse ed egli non volesse turbarla. Lilla rimase ancora un tratto così abbandonata sul sof

Chi l'avrebbe sposata? proseguiva intanto la marchesa. Innanzi di crederla degna di entrare in una onorata famiglia, non si sarebbe voluto sapere il nome de' suoi genitori? E allorquando Maria timidamente notò che il segreto della sua nascita era chiuso in quella cassettina d'ebano portata via dalla casa Salvani nella sera del 29 giugno, la marchesa Lilla le aveva susurrato alle sbarre del parlatorio queste dolorose parole: Figlia mia (consentite che io vi chiami con questo nome poichè siete sola al mondo, e nessuna donna, pur troppo, sorger

E non mancava il nome della scrittrice, in molte lettere espresso nella forma di Lilla, in altre, specie delle più recenti, allungato in Camilla, essendo sempre una la mano di scritto, e quasi tutte quelle lettere, poi, recando sulla soprascritta il nome di Paris Montalto. Paris Montalto! Era costui della famiglia d'Aloise?

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