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Lei morta, le ragioni di Cristoforo Colombo, lasciate così a lungo sospese, sarebbero state sicuramente disconosciute, e le speranze deluse. E ancora tentava, scrivendo lettere su lettere, mescolando le umili supplicazioni alle giuste querele. Nella primavera del 1505 tentò per lui don Bartolomeo suo fratello di ottenere a voce quello che per iscritto non si era potuto fin allora.

Il secondo fornitore: E' un anno che io aspetto 80.000 lampadine elettriche dall'Olanda!... Sono 35 anni che lavoro con Bianchi. Ci si sta bene, un personale d'oro. Mi addormento mescolando nel mio sogno il personale d'oro veramente tutto d'oro massiccio fantasticamente aggredito da 80.000 lampadine elettriche che gli scoppiano sulla testa.

Odoacre non istimò rifare inutili imperatori, e fu finito l'imperio occidentale, l'imperio italiano . Coltura antica, idolatra. Della religione giá dicemmo a suo luogo, e cosí faremo pure per le seguenti etá, nelle quali le cose religiose si verranno sempre piú mescolando colle civili e politiche; ondeché non ci resta resterá a parlare separatamente se non delle colture.

Berto giuocò: era distratto e andava con la sinistra arricciandosi i baffi; di tanto in tanto gli tornava il ricordo di Loredana, che gli faceva subito smarrire il filo del giuoco; anche questa volta la partita finì con la sua sconfitta. Ah, ah! disse il marchese di Spinea, mescolando le carte. Chi è fortunato in amore....

Due minuti dopo ritornava con la faccia umida, ma, a Dio piacendo, abbastanza pulita. Va bene, così; la faccia ha da esser sempre netta e tersa come uno specchio, mi capite? riprese la signora, mescolando gli ammonimenti alle lodi. Prendete esempio dalla vostra sorellina, che è sempre così linda. Ah, non tanto, signora, non tanto! esclamò Biancolina.

E seguitò a starsene vicino a lei sotto gli aranci, ad ascoltare il suo cicaleccio, a sostenere il fuoco dei suoi occhi, a sentire il tiepido contatto del suo corpo, quando gli s'abbandonava sul braccio, come se lei non fosse fatta di carne, e lui neppure. Affettò d'adattarsi a' suoi capricci per semplice e pura cortesia, lasciando anzi trapelare la noia che gli arrecava una tal cosa, e gongolava all'idea della rabbia ch'essa doveva provare a una condotta simile. La sera sedevano al fresco, sul sedile di legno tra i lilla del giardino: lui le parlava del marito, con una vena inesauribile; lei affettava un'aria distratta, sfogliava de' fiori. A un tratto alzava la testolina bionda, con un movimento tutto proprio, e gli rompeva le parole in bocca; cominciava a parlar d'un mondo di cose: era un vicino che metteva in canzonella; una storiella scandalosa che spiatellava con parole un po' libere, col solito risolino rapido e squillante; o sferzava spiritosamente una signora, sua intima amica; o cinguettava di mode, di balli, di teatri, di ricevimenti; o faceva progetti per il carnevale venturo; mescolando a tutto ciò osservazioni curiose, trovando frizzi per tutti, ma non più per il cavaliere. Ciò quando non raccontava le sue contrariet

Il popolo, che ama vedere la bravura delle braccia, la lotta aperta dell'uomo col remo e col peso della barca, fin dalle prime ore del giorno fu in moto: e finite le funzioni religiose nelle chiese, dai paesetti lungo le rive e da quelli che stanno sulla montagna cominciò a moversi in folla e a confluire verso Cadenabbia, mescolando i colori vistosi dei vestiti di festa, godendo della bella giornata, facendo pronostici e scommesse, rievocando le regate d'altri tempi, le vecchie glorie, le non mai morte gelosie.

Il generale si buttò nelle braccia di Maurizio, mescolando lagrime e ringraziamenti. Maurizio, a tutta prima confuso, accolse in silenzio quella dimostrazione affettuosa, che sentiva di meritar così poco. Ben presto la loro attenzione fu rivolta alla povera giacente. Le gocce dello spiritoso liquore l'avevano rianimata un tratto. Ma il respiro era quasi impercettibile, e si sentivano appena i battiti del cuore. Raccomandato a Biancolina di strofinar lei le braccia e il seno dell'inferma, il dottore aveva messo mano ad altri apparecchi, per farle alcune iniezioni ipodermiche di etere e di liquore anisato di ammonio. Era di una operosit

Curioso a dirsi; nel mentre vado sfogliando quel romanzo e citando poche imagini tra mille, mi soprapprende il pensiero che l'autore di Roberta sia stato un precursore. Oserei dire, un precursore del futurismo; ma d'un futurismo che non sconvolgeva il vocabolario la grammatica, e che voleva essere prima di tutto sintetico e pronto, immediato e dritto. Pare che Roberta volesse dire una parola meno usata in quei tempi, vent'anni or sono, in cui o si imitava il D'Annunzio, o si scriveva pedestremente, conversando alla buona col lettore e mescolando la propria personalit

I lettori del Journal in quei giorni dovettero sospettare qualche sbaglio d'impaginazione, mescolando la relazione della seduta del processo Zola con la relazione del processo Salvat. Nel romanzo, il Salvat, condannato a morte, si rizza bruscamente; e mentre le guardie lo conducono via lancia con gran voce il grido: Viva l'anarchia!