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Pestò con sassi l'erba, indi la prese, e succo ne cavò fra le man bianche; ne la piaga n'infuse, e ne distese e pel petto e pel ventre e fin a l'anche: e fu di tal virtù questo liquore, che stagnò il sangue, e gli tornò il vigore;

Girava la tazza spumante di pretto liquore, il gaudio sovente usciva in liete risa ed in festevoli grida, e spesso la gioja moveva il piede all'agile danza.

63 L'un e l'altro smontò del suo cavallo, e pascer lo lasciò per la foresta; e nel fiorito verde a rosso e a giallo ambi si trasson l'elmo de la testa. Corse Rinaldo al liquido cristallo, spinto da caldo e da sete molesta, e cacciò, a un sorso del freddo liquore, dal petto ardente e la sete e l'amore.

Teresa! gridò Vergalli raccogliendo il bicchierino che le scivolava tra le dita, mentre il liquore le si spargeva sulla vestaglia. Indi corse alla finestra e l'aprì, corse al campanello elettrico e ne premette con forza e ripetutamente il bottone. Vennero in due, la cameriera e la cuoca, attratte dalla violenza della scampanellata. Presto, presto disse il conte la signora è caduta in deliquio.

Queste parole venivano pronunciate a stento dal tedesco; il vino le aveva ingrossato la lingua, l'ubbriachezza stendeva su di lui il suo manto di piombo e vano riuscivagli ogni sforzo contro la potenza invincibile del generoso liquore. Arso dalla sete dell'ebbro egli portò con mano tremante il fiasco alle labbra. Fu il suo colpo di grazia; gli occhi gli si fecero di vetro, il volto di fuoco.

E si vedono quei disgraziati, così ridotti, bere ancora a gorgate quel liquore tremendo, stramazzare come gente fulminata, picchiare sconciamente il capo nei muri e nei tavoli, e insanguinarsi il viso; e i presenti assistere alla scena ridendo.

Marzio schiuse la porta; e a tale debolezza era arrivato il masnadiere pel digiuno e per le tenebre, che il poco di lume della lanterna valse a ferirgli dolorosamente gli occhi, e a farlo traballare. Marzio lo sostenne, e lo indusse a bere alcun sorso di liquore cordiale, che aveva portato seco lui.

Damiano, per altro, rendendo giustizia ad ogni cosa, diede la palma al dolce liquore spiritoso che era contenuto nelle piccole zucche, e che gli era versato in certi mezzi gusci di durissimo legno, che egli vedeva per la prima volta, e non sapeva per ciò a qual frutto appartenessero.

La maggior parte ci vanno a bere un bicchierino di ginepro prima di desinare e ci tornano dopo a pigliare il caffè, e a confortarsi lo stomaco con un altro sorsetto del liquore favorito. Quasi tutti parlano, e pure non si sente che un leggero mormorío, in modo che a occhi chiusi, si direbbe che c'è appena un terzo della gente.

Così una dama scozzese di buona famiglia, dice questo storiografo, la quale aveva avuto un figlio naturale da Enrico II confessava: «Ho fatto quanto ho potuto per essere ingravidata dal re, e me ne sento onoratissima e felice; e direi quasi che il sangue reale ha un non so che di più soave del liquore comune, tanto me ne sono trovata bene; senza contare i regali che ne ho avuti», e Brantôme aggiunge: «Questa dama, come del resto molte altre, erano in questa opinione che per dormire col re, non si era punto diffamate e che sono disoneste solo quelle che si danno ai piccoli, ma non ai grandi re e gentiluomini».