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Luigi Filippo.... Insomma, il nome non mette conto saperlo. Lasciamo stare il nome del re; disse Ginevra ridendo, ma almeno diteci il secolo, per non farci correre su e giù, quanto è lunga, la storia di Francia. Il secolo, signora? Avete ragione! Sta bene; e adesso, proseguite! Proseguo. Percivalle Doria era alla corte del re di Francia..... Odoacre! notò sarcasticamente la marchesa Giulia.

Fuggí a Roma, fu ricevuto a porte chiuse: evidentemente gl'italiani parteggiavano e s'illudevano giá per l'imperio, in nome di cui veniva Teoderico. Il quale poi, non per l'imperio ma per prendeva Milano, Pavia, tutta l'Italia superiore; vinceva all'Adda per la terza volta Odoacre, e chiudevalo in Ravenna.

S'incamminò con tutta sua gente, guerrieri, vecchi, fanciulli, donne, armenti, carri e masserizie; guerreggiò per via, e s'ingrossò d'altre genti, passò l'Alpi carniche, giunse all'Isonzo, dove l'aspettava alla riscossa Odoacre, ingrossato anch'egli di genti e re alleati. Combatterono , addí 27 marzo 489 una prima volta, poi una seconda sotto Verona, e fu vinto Odoacre nelle due.

Ucciso Nipote da due suoi conti, Odoacre mosse a vendicarlo; ma riuní Dalmazia al suo regno e patriziato. Il quale, oltre la penisola, comprendeva le due Rezie e Sicilia, restando Sardegna e Corsica ai vandali d'Africa.

Odoacre non istimò rifare inutili imperatori, e fu finito l'imperio occidentale, l'imperio italiano . Coltura antica, idolatra. Della religione giá dicemmo a suo luogo, e cosí faremo pure per le seguenti etá, nelle quali le cose religiose si verranno sempre piú mescolando colle civili e politiche; ondeché non ci resta resterá a parlare separatamente se non delle colture.

Di fuori Teoderico, che non era un barbaro venturiero come Odoacre, ma della schiatta regia, anzi Ansa, cioè eroica e mitologica degli Amali, e portava la porpora, ed avea dato o fatto dare a parecchi sudditti suoi il titolo di patrizio, portato allora da parecchi re barbari, s'apparentò, trattò, guerreggiò con molti di questi, men da pari che superiore.

Del resto, Odoacre non prese la porpora, mandò gli ornamenti imperiali a Costantinopoli, serbò in Roma il consolo solito nomarsi in Occidente, e il senato; nelle cittá i governi municipali, le curie; tutto il governo romano allato al barbarico: l'ordinamento del suo Stato fu di quelli misti testé detti.

Il duce germanico, Odoacre, avendo, nel 476, messo fine all'esistenza dell'Impero romano d'Occidente ed essendosi proclamato primo re d'Italia, governò con saggezza e fermezza in Ravenna, quando fu attaccato da Teodorico. Per tre anni si difese gagliardamente; obbligato, infine, ad arrendersi, fu massacrato nel suo palazzo per ordine del vincitore, nonostante i patti della capitolazione.

Le rive melanconiche del Ronco conservano ancora il ricordo di un altro avvenimento storico, quello che ha segnato la giornata dell'11 aprile 1512, uno dei più terribili scontri che abbia insanguinato il suolo italico, una lotta così eroica che Teodorico e Odoacre stessi ebbero ad ammirare il valore dei combattenti. E' l

Quando apparve l'atto d'abdicazione dell'Imperatore tedesco del 6 agosto 1806, esso non produsse, osserva con stupore il Bryce, nel mondo che lo udì, un'impressione molto maggiore di quella che aveva prodotto, al tempo del conquistatore Odoacre, la caduta dell'antico Impero romano. Nondimeno ogni patriota ed ogni uomo di pensiero doveva essere profondamente commosso dalla considerazione che in quel momento la più antica istituzione dell'Occidente toccò il suo estremo tramonto. Quell'impero infatti datava da Giulio Cesare! Aveva avuto, come nessuna altra istituzione all'infuori della Chiesa, 1800 anni di esistenza! La dignit