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Aggiornato: 19 giugno 2025
E la marchesa non aveva soggiunto altro, vedendo Maria reclinare la sua bella fronte tra le palme e dare in un pianto dirotto. Dopo una lunga pausa, durante la quale fu fatto il più triste soliloquio che penna umana potesse descriver mai, la fanciulla sollevò verso la marchesa Lilla i suoi occhi lagrimosi. Si salvi mia madre! esclamò ella, con accento di sublime tenerezza.
Agitato, confuso, fuori di sè, Bonaventura si volse all'anticamera, e scortato dal servo, varcò la soglia di quella casa, senza pensare a Lilla di Priamar, senza pur ricordare ch'egli l'aveva veduta per l'ultima volta, quella innocente cagione de' suoi mali, quell'immagine perturbatrice di tutta la sua vita. Occhio per occhio, dente per dente.
Figlie di Eva, ma più avvedute di lei, dopo l'insegnamento della cacciata, gustarono il pomo della vita, dopo averlo diligentemente mondato; bevvero alla coppa del piacere, ma a sapientissimi sorsi, e cansarono i fumi dell'ebbrezza. I lettori, rammentando la storia giovanile di Lilla e di Paris Montalto, ci noteranno di contraddizione. Ma aveva ella amato davvero?
Per conseguenza la superficie del deposito morenico caotico che occupò tutto il solco di valle superiormente a Cogne fino a Lilla, risultò di livello più basso della gran diga formata dal ghiacciaio di Valnontey e dalla sua potentissima morena laterale destra e terminale da Moncuc a Moline.
A vederlo, mentre seguiva il filo della narrazione, e mentre crollava il capo in atto di conscia sollecitudine, ad ogni nuovo fatto che il narratore accennava, si sarebbe detto ch'egli fosse vissuto da lunga mano a Genova; che i personaggi del triste dramma fossero sue vecchie conoscenze; che avesse in pratica il Gallegos, la marchesa Lilla, il Vitali, i Montalto della vecchia generazione, e non gli fosse ignoto Aloise.
Poi, a un tratto, cessò di cantare, corse allo specchio, si accomodò in un attimo il berrettino, premendolo, allargandolo colle due mani sulla massa confusa, attortigliata dei capelli; si aggiustò la cravatta di seta lilla, che rendeva più delicata la freschezza rosea del suo colorito, abbottonò la giacchetta, guardandosi, voltandosi e rivoltandosi, stirandola bene sulla pienezza precoce dell'anca, poi, in fretta, preso l'ombrellino e un rotolo di musica, si avviò per uscire.
E la marchesa, intanto? Che cosa le aveva detto Bonaventura? Tutto e nulla. Le sue parole avevano fatto intendere alla marchesa com'egli fosse consapevole dei natali dell'orfana. Lilla, che, alla vista di Maria, all'udirne il nome, al considerarne la giovinezza, s'era fieramente turbata, non ardì chiedere di più.
Lilla vide allora quel volto severo, vi lesse in un'occhiata tutto il suo passato fatto palese; nè potendo sostenere la lotta, nè reggersi più oltre, ricadde, come sfinita da quello sforzo supremo. Era stato un baleno; ma in quel baleno si era rischiarata ogni cosa tra i due. Bonaventura si assise a sua volta.
Venite all'agile barchetta mia, Santa Lucia, Santa Lucia.» Finì la pagina e la mise sullo scrittoio colle altre. Poi fumò delle sigarette e lesse «Autour du mariage» finchè fu ora di uscire a far colazione. Durante la sua assenza per il «lunch», un biglietto lilla era stato lasciato sulla scrivania per lui: «Venite stasera alle otto precise.»
Dico, Lilla, che ho troppo sofferto, e che voi dovete esser mia. Un alito di fuoco sfiorò il capo di Lilla, a quelle parole, sommessamente profferite, e la povera donna ne fu sbigottita. I vostri voti.... accennò ella timidamente.
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