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No, era convinto che non era questo. Il suo sguardo cadde sul biglietto lilla. «Venite staseraCome un lampo gli balenò la certezza che egli era pagato per le ore che passava al numero 8, e non per quelle che passava al numero 59. Dunque, ciò significava che la signora Van Osten era innamorata di lui. Lo pagava per tenerlo vicino a , dove, quando volesse, lo poteva chiamare.

La signora pareva così allegra, così contenta laggiù! Perché non ci tornava? La casa era rimasta intatta, non era mutata in nulla. Il giardino era diventato più folto. Gli alberi di lilla, un bosco!, erano in piena fioritura. Non giungeva fino alla Badiola il profumo, verso sera? La casa, il giardino, proprio, aspettavano la visita. Tutti i vecchi nidi sotto le gronde erano pieni di rondinelle.

Lilla abbassò gli occhi, e due grosse lagrime le scesero per le guance sul petto. Orbene? chiese egli sommesso, ma con piglio riciso. Che debbo io dirvi? esclamò ella alzando al cielo le ciglia lagrimose. Che io possa vedere contenta mia figlia, non farla infelice per tutta la vita.... E lo giurate? incalzò Bonaventura.

In queste parole la voce di Bonaventura aveva trovato un accento malinconico, quasi soave, che commosse il cuore di Lilla. Non è egli il mio migliore amico? diss'ella. La gioventù e la bellezza passano; l'amore con esse; l'amicizia rimane. Lo credete? diss'egli di rimando. La marchesa sollevò allora lo sguardo, vide la faccia di Bonaventura, e n'ebbe sgomento.

Quale aspra battaglia combattessero l'amore e lo sdegno nel cuore di Bonaventura, allorquando egli, raccoltosi finalmente nel silenzio della sua cameretta, si recò in mano il carteggio di Lilla, non istaremo a dir noi. Le forti commozioni si accennano, non si dipingono. Lesse e rilesse quelle pagine ingiallite dal tempo, e si abbeverò largamente di fiele. Rivide l

Io fui radice de la mala pianta che la terra cristiana tutta aduggia, che buon frutto rado se ne schianta. Ma se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia potesser, tosto ne saria vendetta; e io la cheggio a lui che tutto giuggia. Chiamato fui di l

Vedo ancora la sua persona elegante in quel colore fine e sobrio avanzarsi tra le folte masse degli alberi di lilla che s'inchinavano verso di lei carichi dei loro innumerevoli grappoli fra turchinicci e violetti.

Ed elli: <<Io ti diro`, non per conforto ch'io attenda di la`, ma perche' tanta grazia in te luce prima che sie morto. Io fui radice de la mala pianta che la terra cristiana tutta aduggia, si` che buon frutto rado se ne schianta. Ma se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia potesser, tosto ne saria vendetta; e io la cheggio a lui che tutto giuggia.

Accanto a queste lettere di Lilla ce n'era un'altra, ma non scritta da lei. Era un amicissimo di Paris Montalto, che gli dava ragguaglio del matrimonio della sua «antica fiamma», ragionandone con quella libert

Ai nostri lettori, i quali non hanno dimenticato Lilla di Priamar, traveduta a mala pena dalle indiscrete pagine di un antico carteggio amoroso, non sar