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Aggiornato: 6 maggio 2025
GIACOMINO. E questo è quel piacere che ricerco da te, che dichi una bugia per amor mio; e per questo piacere togli questo scudo e, riuscendo bene il negozio, da questo principio conoscerai se saprò remunerar bene il fine. TEDESCO. De cheste bugie noi avere grande abbondanzie e le vendemo a bon mercato, anzi per nulla.
Oh, se tu sapessi come mi hanno levate le forze! Mi hanno dissanguato; e adesso mi affievoliscono sempre più coi loro beveraggi. Io non ho più fede in nessuno.... ho bisogno di vivere. E vivrete. Ma il vostro medico che cosa ne pensa egli? Ah! il dottor Collini! Tu lo conoscerai....
PROTODIDASCALO. Heu misera, negletta e profligata virtude! MASTICA. Orsú, mi prometterai tu quanto ti ho detto? LAMPRIDIO. Eh, Mastica, conoscerai in altro modo la mia liberalitá. MASTICA. Eccoti la lettera, leggi piano che non sii inteso. LAMPRIDIO. «Sola speranza d'ogni mio bene,...». Oh dolcissimo principio!
Non mandare un grido, non tentare nulla, disse Elenka risolutamente. Voglio parlarti. Non ti conosco. Mi conoscerai fra poco. Non sei tu Fathma? Ebbene? L'amante dell'arabo Abd-el-Kerim? Abd-el-Kerim! esclamò l'almea. Che sai tu del mio fidanzato? Dove trovasi egli? Vieni a dirmi qualche cosa? Parla, parla, che ho il cuore infranto.
PANDOLFO. Cricca, io vo' farti consapevole di uno mio secreto: e se le tue manigolderie, che hai usato contro di me fin ora, l'usarai in darmi sodisfazione, ti impadronirai del tuo padrone e mi conoscerai piú amorevole che mai; ché mai piú per l'adietro mi è accaduta una simile occasione. CRICCA. A che bisognan tanti proemi? pare come che ora m'aveste a conoscere.
Vorrei disfarmi e non posso, vorrei dar della testa nel muro per tornar quello che era prima. Or sí che questa è una disgrazia mai piú veduta! Ti dico, Armellina mia, che dentro sono il vignarolo. ARMELLINA. Che bisogna adunque aspettar che Guglielmo partorisca e far il vignarolo, o scorticarvi per cavarvelo fuori? VIGNAROLO. Dammi campo franco in una camera, ché conoscerai quanto ti dico.
E cosí conoscerai se sono buono o cattivo astrologo; e quando l'avrai scampata, allor schernisci me e la potentissima arte dell'astrologia. PANDOLFO. Padron caro, non mirate costui che è mezzo buffone, e però ha preso con voi questa confidanza. La prego per lo suo valore che non miri la costui pazzia; e rimediate se potete. RONCA. Ah, traditore, fermati, dove vai?
Ne verrá la barba; non arai sempre sí colorite le gotuzze né cosí rossette le labbra; non sarai cosí sempre richiesto da tutti, non. Allora conoscerai quanto sia stata la tua pazzia; e te ne pentirai, quando non sarai piú a tempo. Dimmi un poco: quanti ne sono, in questa cittá, che arebben di grazia ch'Isabella gli mirasse? E tu par che ti facci beffe del pane onto.
Fa' conto che se per te schivo questa ruina che mi sta sopra, da te ricevo la sposa, la vita e l'onore insieme, ché perdendo lei perderò il tutto miseramente: renderai me stesso a me stesso e mi torrai dalle mani della morte. Se sei stato mio servidore, d'oggi innanzi sarai mio fratello; e dal guiderdone che riceverai da me, conoscerai che so conoscere e guiderdonare i servigi.
Taci, non dirlo.... sappi che forse vivremo.... allora io te la farò conoscere.... chi sa che adesso non ci preghi la pace, non ci guardi dall'alto, non pianga sopra di noi, se gl'immortali piangono!... tu la conoscerai in Paradiso.... adesso non aggiungerne parola.... terrei per maledetto il cielo sotto il quale fosse raccontato quel mistero di perfidia, e quasi tengo per avvilito me stesso per averlo, ahi! troppo acerbamente, conosciuto.»
Parola Del Giorno
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