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Aggiornato: 25 giugno 2025


Io contemplai con ammirazione in quegli alleati uno dei più belli tipi della razza umana. Appartenevano essi alla costa bagnata dall'Jonio ed erano campagnuoli. Di statura media, di membra asciutte e vigorose; i capelli nerissimi cuoprivano, come nelle statue antiche, la fronte quadra e piena, e sotto due sopracciglia sottili e leggermente arcate sfavillavano grandi occhi a mandorla, neri quanto i capelli; pure un senso arcano di mestizia velava la vivacit

La cui storia in cotal modo permane. Vid'io più di mille anime distrutte Fuggir così dinanzi ad un ch'al passo Passava Stige colle piante asciutte

Col Senapo s'assise solamente il duca Astolfo, e la vivanda venne. Ecco per l'aria lo stridor si sente, percossa intorno da l'orribil penne; ecco venir l'arpie brutte e nefande, tratte dal cielo a odor de le vivande. 120 Erano sette in una schiera, e tutte volto di donne avean, pallide e smorte, per lunga fame attenuate e asciutte, orribili a veder più che la morte.

Ma come due filosofi non riuscirono ad intendersi, perchè entrò Carlinetto che finiva d'asciugarsi le mani. Quando furono bene asciutte, stese la destra prima alla santa madre chiesa, poi agli ordini costituiti, e cominciò a ridere.

Quel vecchio aveva i capegli radi e bianchissimi, la fronte spaziosa e prominente, e sarebbe stato un bel vecchio, se non avesse avuto gli occhi troppo piccini ed affondati nelle orbite, il naso troppo sottile ed adunco, e le labbra asciutte, tirate orizzontalmente come un semplice tratto di penna su d'un foglio bianco di carta.

Allora dalle labbra di quel prete il cui volto non aveva mutato colore, espressione, udii cader, gelate, asciutte, plumbee, feroci, queste parole: Ho altro adesso da fare; il mio caro indiscreto che sei. Lasciami dunque andar la stola una volta: tu me la insudici colle tue lagrime. O che credi di risuscitarla con queste pazzie. Lasciami andare ti dico. Non ti basta la messa!

Dio! quanto mutata! Appena era possibile riconoscerla. Quella fanciulla che io aveva veduto robusta, serena, vivace non era più che un'ombra del passato, non aveva più che un riflesso pallido e incerto della sua bellezza di un tempo. Non che la sua antica avvenenza fosse del tutto svanita, ma si era alterata; era ora un'avvenenza diversa, era la bellezza di un fiore sbocciato all'ombra, di un frutto maturato precocemente perchè roso dal tarlo. Il volto del giovine era pallido, ma quello di Silvia era bianco, più bianco dell'abito lungo e vaporoso che avvolgeva la sua persona, se non che gli zigomi delle guancie un po' asciutte erano leggermente rosati, ma senza sfumatura come se vi fossero state sovrapposte due foglie di rosa gi

Come le rane innanzi a la nimica biscia per l'acqua si dileguan tutte, fin ch'a la terra ciascuna s'abbica, vid'io piu` di mille anime distrutte fuggir cosi` dinanzi ad un ch'al passo passava Stige con le piante asciutte. Dal volto rimovea quell'aere grasso, menando la sinistra innanzi spesso; e sol di quell'angoscia parea lasso.

Il segretario tentennò il capo. Erano anni cattivi. Tutte le borse erano asciutte. A eccezione di lei, che, pur da lontano, aveva trattato da pari sua, nessun altro s'era mostrato generoso. Gi

Poi rispose colla, bocca amara e colle labbra asciutte, sforzandosi di parer calma: Tu non hai due dita di comprendonio, ma io , ne ho per tutti quanti, e per ciò, io non voglio aspettare a correggere quando non si sarebbe più in tempo, quando ci avr

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