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Aggiornato: 9 maggio 2025
Il fiore di melagrano appena sbocciato è una pallidezza, paragonato al rossore di cui la giovinetta si tinse. Ma non fece segno di voler celar l'animo; chè anzi guardando il frate umilmente, e rifatta pallida, pallida, chiese sommessa: «È forse male?
La perdita del sangue lo ha infiacchito, lo ha reso bianco in volto come un cencio lavato; ma infine, quel che gli ha tolto di forza e di fierezza, gli ha aggiunto, in una certa misura, di leggiadria. Dico in una certa misura, intendiamoci; che non aveste a pigliarlo in iscambio d'un fior di bellezza, nato lì per lì e sbocciato sotto la penna dello scrittore, per comodit
Dio! quanto mutata! Appena era possibile riconoscerla. Quella fanciulla che io aveva veduto sì robusta, sì serena, sì vivace non era più che un'ombra del passato, non aveva più che un riflesso pallido e incerto della sua bellezza di un tempo. Non che la sua antica avvenenza fosse del tutto svanita, ma si era alterata; era ora un'avvenenza diversa, era la bellezza di un fiore sbocciato all'ombra, di un frutto maturato precocemente perchè roso dal tarlo. Il volto del giovine era pallido, ma quello di Silvia era bianco, più bianco dell'abito lungo e vaporoso che avvolgeva la sua persona, se non che gli zigomi delle guancie un po' asciutte erano leggermente rosati, ma senza sfumatura come se vi fossero state sovrapposte due foglie di rosa gi
Mi domandavo se il fiore dell'agave fosse veramente sbocciato a Belvedere di Lanzo, o se solo adesso incominciasse con tormento e con ebbrezza a lacerarmi l'anima per uscirne. Il mio amore per Violet si era fatto più intenso; la sua confessione ci aveva più avvicinati e stretti che nè lei nè io potessimo prevedere. E potevo io immaginare certe stranezze della mia natura?
Canzone menzognera! Chi m’ama?... Chi mi amò?... Dov’è la pace vera? È pace questa?... No. E un’altra strofa, l’ultima, io voglio ricordar. Mentiva pure! Uditela, uditela cantar: «Sarai fanciulla bella innamorata «d’un altro come te leggiadro fiore, «sbocciato nel giardin della tua fata «che fuga col suo fascino il dolore.» Le Fanciulle
Tacque sorridendo; e nel sorriso la bocca le si schiuse, fresca come una corolla di fiore sbocciato appena. Allora io sentii sciogliersi i lacci che trattenevan l'onda della mia passione; e mi buttai perdutamente a baciarla sulle labbra e sugli occhi mentr'ella prorompeva in una lunga risata cristallina. Andiamo! imploravo io. Ella rideva ancora, con gli occhi socchiusi, offrendomi la bocca.
Si spiega adunque come col crescere di tale florilegio scientifico, sbocciato come un'oasi nel campo uniforme degli umili fiori campestri dell'anzianit
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