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Così era bellamente pagato il Fregoso. Ma egli, inteso l'animo dell'avversario, tosto aveva adunato il Consiglio e messo mano a più saldi argomenti. E poco dopo l'ambasciata del Cecere, andavano alla corte di Galeotto, oratori non più di Giano Fregoso, privato cittadino, bensì del Doge e del Consiglio, un Giacomo di Leone e un Galeazzo Pinello.

Tutti i nidi erano abbandonati, vacui, esanimi. Qualcuno era infranto, e su gli avanzi della creta tremolava qualche piuma esile. L'ultimo stormo era adunato sul tetto lungo le gronde, e aspettava ancora qualche compagna dispersa. Le migratrici stavano in fila su l'orlo del canale, talune rivolte col becco altre col dorso, per modo che le piccole code forcute e i piccoli petti candidi si alternavano. E, così aspettando, gittavano nell'aria calma i richiami. E di tratto in tratto, a due, a tre, giungevano le compagne in ritardo. E s'approssimava l'ora della dipartita. I richiami cessavano. Un'occhiata di sole languida scendeva su la casa chiusa, su i nidi deserti. Nulla era più triste di quelle esili piume morte che qua e l

Beatrice spinta dall'urto precipitò sul pavimento; tanto potè la misera aiutarsi con le braccia, che non desse con la bocca sopra un sasso sporgente, facendosi nuova ferita su le labbra: vinta dallo spasimo, svenne. Quando l'anima della desolata tornò agli uffici consueti della vita si alzò da terra; si trovò sola, in mezzo alle tenebre; onde sostenendo il corpo alla parete, meditò: Fatale! fatale! Dio mi ha abbandonata. Vivente alcuno non ardisce, o può aitarmi; alcuno. Il destino mi rovina addosso come la volta di San Pietro. Oh! troppo vento adunato per rompere una canna; e poichè tuoi sono, o Signore, i furori della tempesta, non mi condannerai se al suo impeto io mi sono prostrata. Guido... ahimè! anch'egli adesso sar

Nei giorni che Napoleone ritornò da Mosca, il generale Mallet una mattina evase dal manicomio di Parigi dov'era rinchiuso. Propalò la favola, che l'imperatore era caduto: da un momento all'altro la macchina di quel potente impero dispotico si rifiutò di funzionare. Funzionari e ufficiali s'inchinarono al pazzo, il quale osò dichiarare: «il governo sono io!». Il prefetto della Senna dispose la sala del consiglio, in cui si sarebbe adunato il governo provvisorio di Mallet: un ministro fu tenuto sotto catenacci e serrature; le truppe della guardia aprirono la prigione ai compagni della cospirazione. Quando l'imperatore venne a sapere con quale illimitata potenza era venuto fatto a un pazzo di comandare una mattina sulla capitale a sua posta, esclamò sdegnato: «Un uomo qui è tutto? I giuramenti, le istituzioni non contano nulla?». Era passato da allora un lungo tempo, in cui pareva che la vita parlamentare si sostenesse sulla libera cooperazione del popolo o almeno della classe dominante. Eppure la sostanza di questo stato era rimasta dispotica, il governo si teneva in lotte incessanti con l'umore mutevole della societ

Secondo il catalano Montaner, cap. 113, 114, i governanti di Sicilia, liberata la minutaglia dei prigioni della battaglia di Napoli, domandavano al re a Barcellona: che far de' nobili, che del principe? e convocavano di a due mesi, per dar tempo alla risposta, un parlamento a Messina. S'ebbero incontanente lettere del re, segretissime, fuorchè alla regina, a' figli e all'ammiraglio; ma tutto che s'oprò fu dettato da quelle. Indi adunato il parlamento de' nobili, sindichi delle citt

Adunato un giusto esercito, marciando di costa alle reliquie del nemico, giunse al passo di Paniças; e nol contese, dicon gli storici di sua parte, per piet

Brama la Chiesa intorno a adunato Stuolo di figli allora, ed indulgenza Materna a chi v'accorra ha pronunciato. Per le vie con sollecita frequenza Suona la nota squilla annunziatrice Di quel mister d'amore e sapienza. E gi

Ma morto esso , succedettegli Eugenio IV, che si guastò coi Colonnesi e turbò lo Stato; e che, adunato un concilio a Basilea , e rottolo, turbò la Chiesa; cosicché i padri rimasti a quella contro al divieto, elesser un nuovo antipapa, Amedeo VIII, il glorioso duca e romito di Savoia, che prese nome di Felice V . Riaprivasi lo scisma.